ORDINATO VESCOVO DI TETE,

Mons DIAMANTINO ANTUNES Imc


Sarà una data da ricordare il 12 Maggio 2019, soprattutto per la diocesi di Tete, in Mozambico. Il Signore lo ha data loro un nuovo pastore nella persona del padre Diamantino Antunes, missionario della Consolata. È il quinto vescovo da quando la diocesi è stata eretta nel 1962. Con la nomina del mons Ignazio Saure, Imc come arcivescovo di Nampula due anni fa, la diocesi di Tete ha avuto il padre Sandro Giancarlo Faedi Imc come amministratore diocesano. Questa mattina nel giardino della cattedrale di Tete, l’arcivescovo di Nampula (mons. Saure) ha ordinato vescovo mons Diamantino alla presenza di Nunzio apostolico, c’era anche la Conferenza Episcopale mozambicana quasi al completo, numerosi preti e religiosi, e autorità civili guidate dal governatore della provincia e una numerosa folla dei fedeli. “Gaudium et Spes”, è il motto del nuovo vescovo. Ispirato dallo Spirito, possa il Signore aiutarlo ad essere un pastore che ha l’odore delle pecore, portando la consolazione e speranza a tante persone che hanno sete di Dio.
Questa ordinazione ha voluto dire tanto per noi missionari della Consolata. Nel lontano 1926, i figli della Consolata toccavano questa terra, arrivando camminando a piedi nella allora missione Milulu, nel distretto di Zumbo, chi si trova nel confine con Zambia. La missione poi è stata interrotta per anni. Oggi, uno dei figli della Consolata diventa vescovo della diocesi. È un onore e rispetto data a noi.
La diocesi ha 12 preti diocesani, 39 preti missionari/religiosi e 65 suore. Buona missione, “avanti in Domino”.

Baba Godfrey Msumange imc

Vedi anche la notizia su Consolata.org (disponibile in diverse lingue)

 




L’alluvione che ha preparato il ciclone Idai


Dunque, qui è stato un disastro. C’è stato un’alluvione come quello che ho vissuto a Vilanculos nel 2000.

All’inizio di marzo, è cominciato a piovere tantissimo sull’altopiano di Angonia (nella zona montuosa a Nord della città di Tete, verso il lago Niassa), dove ha piovuto per 5-6 giorni continui, con vento forte. Nella parrocchia di Mpenha circa 200 famiglie hanno perso casa e campi. E adesso si stanno aggiustando con capanne alla meglio

Angonia è una zona particolarmente agricola con colline e valli. Le nostre prealpi. Ben 7 cappelle hanno ceduto e sono andate distrutte

L’acqua scesa dall’altopiano di Angonia, si è riversata nei ruscelli. Questi, cresciuti sono sfociati nel Rowubwe, ingrossandolo all’inverosimile. Il Rowubwe è un’affluente dello Zambesi, al quale si unisce proprio qui vicino a Tete. Il Rowubwe  di solito è mezzo secco, ma in quei giorni giorni era in piena e ha cercato di riversarsi nel fiume Zambesi, che pieno a sua volta non ha potuto accoglier quella quantità di acqua.  Per cui, il Rowubwe è straripato, invadendo campi, isolotti e villaggi in riva la fiume. Il grande ponte, ne ha risentito, e tuttora e intransitabile.

Centinaia di famiglie, si dice 860 famiglie, sono state prese di sorpresa durante la notte, e hanno appena salvato la vita. Casa, cose, utensili, tutto… alla malora. I morti… non si sa, forse una quarantina.

Le famiglie da allora accolte nella scuola industriale di Tete, alla belle-meglio.

Governo e privati hanno e stanno soccorrendo alla meglio. Noi pure per tre volte nel centro di accoglienza abbiamo dato viveri e vestiti, frutto di una generosa raccolta tra le parrocchie.

Adesso lo stato sta assegnano un pezzo di terra, in altra zona, per costruire case.  Non so se daranno anche i mezzi… Dal centro di accoglienza li stanno mandando in questo quartiere nuovo. Con tende.

Io aspetto qualche giorno, per vedere come andrà a finire e quali saranno i bisogni, almeno che non manchi il mangiare.

Non so poi come sarà la zona di Doa e Mutarara, lontana 200 e 290 Km rispettivamente dalla città di Tete, dove lo Zambesi, ha invaso tutti i campi.  Tuttora abbiamo una 15 di villaggi che non siamo riusciti a contattare, e il granoturco è a bagno nell’acqua.  Il raccolto non ci sarà per questo anno.

Altra cosa è stato il ciclone che qualche giorno dopo ha colpito Beira e dintorni. Una tragedia, quella che si vede alla TV. Non so quando Beira potrà rialzarsi. Tutto distrutto. Grazie a Dio, anche la ONU sta intervenendo. I danni sono ingenti.

padre Sandro Faedi
amministratore apostolico di Tete