In memoria di sr Serafina Sergi, Missionaria delle Consolata


Il pomeriggio del 29 maggio 2017 nella cappella della casa generalizia delle Missionarie della Consolata a Nepi (Viterbo, diocesi di Civita Castellana) si sono radunati ancora una volta – avevano fatto un convegno in comune il 25-26 maggio sulla Missione e la figura della beata Irene Stefani – i due capitoli generali, quello delle suore e quello dei missionari, per accompagnare nella preghiera il ritorno di suor Natalina Sergi alla casa del Padre e condividere la consolazione di essere uniti come famiglia soprattutto nei momenti di prova.


Il ricordo della missionaria nelle parole di suor Simona Brambilla, superiora generale delle suore.

Suor Serafina Sergi, missionaria della Consolata

Sr Serafina Sergi nasce il 3 ottobre 1947 a Gagliano, in provincia di Lecce.
Entra nell’istituto nel 1965 e nel 1968, in questa casa di Nepi, emette la prima professione religiosa divenendo Missionaria della Consolata. Nel 1973 parte per gli Stati Uniti dove nel 1975 emette i voti perpetui a Belmont (Michigan). Nel 1977 termina gli studi universitari laureandosi in Matematica e Scienze e nel 1978 è inviata dagli Stati Uniti in Liberia dove si dedica principalmente all’insegnamento. Nel 1983 è richiamata in Italia per svolgere il servizio di Maestra delle Novizie in questa casa di Nepi. Nel 2003 è inviata in Kenya dove dà inizio alla scuola secondaria di Karare, nella diocesi di Marsabit, dedicando tutta se stessa alle studenti. Nel 2012 viene nominata Superiora maggiore della regione Kenya e nel 2015 è nominata Superiora maggiore della Regione DELK che comprende le nostre presenze sui territori di Kenya, Liberia, Etiopia e Djibouti.

Sr Serafina era in Italia per partecipare al nostro XI Capitolo generale (in corso a Nepi, Viterbo, diocesi di Civita Castellana, dal primo maggio scorso, ndr). Poco più di un mese fa aveva subito un intervento chirurgico da cui si era ripresa bene. Partecipava al capitolo con impegno, gioia, senso di responsabilità e di famiglia. La notte del 28 maggio, già nella festa dell’Ascensione del Signore, sr Serafina si sente male e viene trasportata in ambulanza all’Ospedale di Civita Castellana, dove decede dopo pochi minuti dall’arrivo.

Ci ha lasciato in fretta, sr Serafina. Aveva trascorso la sua ultima giornata impegnata nei lavori capitolari che l’avevano vista attivamente partecipe, sempre entusiasta e pronta a dare il meglio di sé per la nostra famiglia religiosa, a cui la legava un fortissimo vincolo di appartenenza. Sì, sr Serafina ama molto l’Istituto, continua a amarlo ora dal Cielo e da lì a offrire il suo prezioso e appassionato contributo di donna consacrata missionaria della Consolata autenticamente innamorata di Cristo, della missione, del carisma che sentiva scorrere in sé come linfa vitale.

Sr Serafina è stata la mia maestra di noviziato, 26 anni fa. E rifarei volentieri il noviziato con sr Serafina. Ogni volta che la incontravo le ricordavo alcuni delle sue massime proverbiali, attraverso cui in qualche modo condensava il suo stile formativo. Una di queste era: “libere e responsabili”: lo diceva spesso a noi novizie! La formazione alla libertà interiore per compiere scelte sempre più responsabili davanti a Dio, a se stesse e agli altri era il filo conduttore della sua opera educativa, che svolgeva con semplicità, acutezza, intuito femminile e materno, passione, flessibilità, amore vero per le persone che le venivano affidate. Sr Serafina sapeva prendersi cura della persona, con sensibilità e cuore materno, anche a costo di molto sacrificio. Lo sanno le tante sorelle che lei ha accompagnato nel percorso formativo del noviziato; lo sanno i tanti ragazzi e ragazze che l’hanno avuta come insegnante e direttrice nelle scuole in Italia, Stati Uniti, Liberia e Kenya; lo sanno le Sorelle per le quali svolgeva il servizio di autorità.

Ora per sr Serafina è giunto il momento di “passare all’altra riva”, quella definitiva, quella dell’abbraccio senza fine con il Cristo il cui Volto ha cercato, desiderato, amato. Dopo una vita spesa a facilitare, attraverso l’umile e vibrante mediazione della sua umanità consacrata, l’incontro di tante persone con Lui, la notte dell’Ascensione Lui l’ha voluta incontrare pienamente e definitivamente. È avvenuto tutto così improvvisamente che è difficile per noi renderci conto dell’accaduto. Ci fermiamo in silenzio e accogliamo il mistero sacro di questo Incontro. La fede è lampada ai nostri passi e illumina questo segreto di dolore e di amore, introducendoci alla logica dell’abbandono in Dio in cui ogni morte è resa feconda e portatrice di infinita benedizione, in cui ogni consegna diviene possibilità inaudita di vita, ogni dolore apre il passaggio alla luce dell’Amore.

Grazie, sr Serafina! Ti affidiamo alla nostra Madre tenerissima, la Consolata, perché ti introduca pienamente nell’abbraccio Consolatore di suo Figlio e appaghi la tua sete ardente del Suo Volto. Da lì, da quell’abbraccio, continua a accompagnarci come sorella in questo cammino di rinascita, di rigenerazione a una vita consacrata missionaria sempre più autenticamente “della Consolata”.

Grazie, nostra sorella!

Sr Simona Brambilla, MC
Nepi, 28 maggio 2017

Suor Simona condivide i suoi ricordi all’inizio della celebrazione funebre.

Il vescovo di Civita Castellana, mons Romano Rossi, presiede la cerimonia funebre.

Membri del capitolo generale dei Missionari della Consolata durante la celebrazione

Ultimo commiato alla presenza delle Consorelle e confratelli.




Cardinal Tagle:

La missione è di Dio


I Missionari della Consolata partecipanti al XIII Capitolo Generale a Roma, hanno ricevuto, la mattina del 23 maggio, il cardinale filippino Mons. Luis Antonio G. Tagle, arcivescovo di Manila e presidente della Caritas Internazionale, per una mezza giornata di riflessione teologica e missionaria sugli Apostoli Paolo e Barnaba.

Ordinato vescovo nel 2001 e creato cardinale nel 2012, da Papa Benedetto XVI, Tagle è uno dei più importanti teologi dell’Asia, autore di libri come: “Gente di Pasqua”, “Raccontare Gesù” e “Ho imparato dagli ultimi. La mia vita, le mie speranze” (dell’EMI, Editrice Missionaria Italiana).

“Mi sento in famiglia”, ha detto il vescovo salutando l’assemblea capitolare composta da 45 missionari rappresentanti di 18 regioni dell’Istituto Missioni Consolata in Europa, Africa, America e Asia.

Davanti ai profondi e rapidi cambiamenti del mondo globalizzato, il presidente della Caritas Internazionale difende una continua riflessione sulla missione evangelizzatrice della Chiesa. “Quando si sente dei 65 milioni di rifugiati sparsi in tutto il mondo, dei 20 milioni di persone che a causa della siccità, in alcune parti dell’Africa, soffrono la fame, delle guerre in corso, della diffusione dell’odio verso gli stranieri e dell’uso sbagliato della religione, e questo solo per citarne alcuni, non possiamo aspettarci che la Chiesa e la sua missione rimangano “il business” di sempre”

Secondo il cardinale, “la Nuova Evangelizzazione è urgente e richiede nuovo fervore, nuovi metodi e nuove espressioni. Abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere un forte impulso missionario da Papa Francesco con il suo famoso detto “una Chiesa in uscita verso le periferie esistenziali”.

Nonostante tutto, ha chiesto che non siano lasciate cadere “le sue espressioni o termini ripetuti costantemente come slogan o formule, ma portarle alla riflessione teologica concreta nelle diverse esperienze della missione”.

A riguardo di Paolo e Barnaba, apostoli ispiratori del XIII Capitolo Generale in corso, il cardinal Tagle ha sottolineato la “loro saggezza missionaria”. Per questo ha citato ciò che P. James Kroeger, MM (Paul’s Mission Principles, Bible Today 2009) chiama i 10 Principi Missionari di Paolo:

1) una profonda consapevolezza della vocazione: la missione che ha origine nella chiamata di Dio; 2) impegno radicale con Cristo: la missione suppone una vita centrata totalmente in Cristo; 3) l’accettazione volontaria della sofferenza: la vulnerabilità e l’accettazione della croce autenticano la missione; 4) penetranti metodi di missione: la missione richiede creatività, in culturalizzazione, approcci all’evangelizzazione sempre rinnovati ; 5) urgente annuncio del Vangelo: la missione non ha perso la sua urgenza nel mondo contemporaneo; 6) un profondo amore per la Chiesa: la missione e l’amore del popolo che costituiscono la Chiesa vanno di pari passo; 7) stretta collaborazione fra i suoi membri: tutto il ministero apostolico è rafforzato dagli sforzi di collaborazione; 8) impegno nella trasformazione della società : il messaggio evangelico della dignità e dell’uguaglianza umana, se abbracciato, porta alla trasformazione sociale; 9) efficaci e esemplari stili di vita: la testimonianza di una vita cristiana è la prima e spesso la più efficace proclamazione del Vangelo; 10) il totale abbandono nella provvidenza di Dio: la missione rimane sempre “il progetto di Dio” e gli evangelizzatori devono cercare di essere umili strumenti pieni di fede in Dio.

Uno sguardo panoramico alla sintesi di P. Kroeger ci permette di concentrarci su alcuni aspetti specifici della saggezza missionaria di Paolo e di Barnaba e ci potrebbero aiutare a diventare una Chiesa in uscita per i nostri tempi.

Incontro del cardinal Luis Antonio Tagle di Manila con il 13° capitolo generale IMC

Preghiera, digiuno, comunità e organizzazione

Paolo e Barnaba hanno iniziato il servizio alla missione per cui Dio li ha scelti in una comunità che era in preghiera e nel digiuno (At 13,1). Lì hanno capito la volontà di Dio, perchè “la missione di Dio si manifesta in una comunità che prega e digiuna. Con la preghiera e il digiuno (cioè la disciplina dello spirito e del corpo) hanno poi fondato e formato le comunità. “Abbiamo bisogno di preghiera e digiuno. D’altra parte, la vera preghiera comunitaria e il digiuno portano l’organizzazione della comunità e la sua missione ad essere ispirata e diretta dalla Spirito Santo”.

Capitolo generale IMC in ascolto del Card. Tagle

Mettere la Missione al centro, non il proprio ego

Citando l’amicizia tra Paolo e Barnaba, il cardinale di Manila ha messo in risalto la necessità di “riconoscere la forza e la fragilità delle relazioni personali”, che non devono mai “distruggere la missione”.

Commentando la seprazione tra Paolo e Barnaba, il vescovo ha osservato che gli Atti degli Apostoli riconoscono la “fragilità della comunione, ma mostrano anche che la separazione per qualsiasi motivo non deve distruggere la missione comune. Anche se il lavoro è fatto separatamente, è lo stesso lavoro che si sta facendo. Impariamo (da Paolo e Barnaba) che comunione significa aggrapparsi a ciò che abbiamo in comune e non permettere che le differenze personali rovinino l’impegno verso gli obiettivi comuni”, che la Parola di Dio deve andare avanti anche se le persone sono diverse e agiscono in modi diversi. Paolo e Barnaba non hanno perso tempo nel distruggersi a vicenda (come invece rischiamo di fare noi cristiani di oggi per difendere le nostre differenze), perché Il loro obiettivo era quello di proclamare la Parola di Dio, ha sottolineato il cardinale.

Impegnarsi nel discernimento delle sorprendenti vie dello Spirito

Incontro del carrinal Luis antonio Tagle di Manila con il 13° capitolo generale IMC

Barnaba e Paolo hanno sperimentato che lo Spirito ha detto diversi “No” ai loro piani personali. Ma ciascuna di queste esperienze li ha portati a cercare i “sì dello Spirito”.

Nella sua relazione, il cardinale di Manila ha aggiunto: “È difficile accettare un ‘no’ da Dio. Ma quello è il suo modo di ricordarci che la missione è di Dio e non di nostra proprietà. I missionari hanno bisogno della leggerezza del cuore, di un sano umorismo e di una santa libertà o ‘indifferenza’ che permette di accettare le porte chiuse. Non possiamo attaccarci alle nostre idee e progetti come se fossero l’unico e finale percorso disponibile”.

Davanti alle “porte chiuse”, il cardinal Tagle dice che “non dobbiamo rimanere arrabbiati o amari”, ma “dobbiamo sentirci spinti a cercare le porte che lo Spirito vuole aprire per noi, porte che noi non abbiamo mai pensato. La Chiesa in uscita è pronta a provare porte, tetti (cfr. Mc 2,4), strade che lo Spirito vuole offrire ma che noi ignoriamo perché siamo fissi sui nostri modi di vedere le cose. Ciò richiede una spiritualità missionaria di umiltà che continua a stupirsi di ciò che Dio fa”.

“La missione è un atto di fede nella presenza permanente del Signore Risorto. Questa fede cura l’orgoglio. L’orgoglio distrugge la missione. L’orgoglio distrugge i missionari. La fede nel Risorto salva e dirige la missione. “Dominust est” (Il Signore è vivo), ha concluso citando il suo motto episcopale.

Con vena umoristica, il cardinale ha risposto a varie domande dell’assemblea insistendo sulla “leggerezza personale e istituzionale”, condizione fondamentale per rendere possibile “una Chiesa o una congregazione in uscita missionaria”.

In seguito il Cardinal Tagle ha celebrato con noi l’Eucarestia ed ha concluso la sua visita con il pranzo.

La programmazione del XIII Capitolo Generale dell’Istituto, iniziato il 22 maggio, si concluderà il 20 giugno, giorno della festa della Vergine Consolata, Patrona della Congregazione.

Segreteria di comunicazione

Padre Stefano Camerlengo, superiore generale degli IMC, in colloquio con il card. Tagle

Dopo la messa del cardinal Luis Antonio Tagle di Manila con il 13° capitolo generale IMC




Missionari in cammino per il futuro della Missione


Inizia il XIII Capitolo Generale dei Missionari della Consolata

Cerimonia di apertura del 13mo capitolo generale dei Missionari della Consolate a Roma

Rivitalizzare e ristrutturare l’Istituto Missioni Consolata (IMC) per qualificare maggiormente la missione. Con questo obiettivo, la Congregazione dei Missionari della Consolata, ha iniziato, lunedì 22 maggio, il suo XIII Capitolo Generale. L’incontro internazionale, che si realizza ogni sei anni, raduna in Roma 45 rappresentanti di 18 circoscrizioni dell’Istituto presenti nei continenti dell’Europa, dell’Africa, dell’America e dell’Asia.

“Il Capitolo Generale è un momento particolare nella vita della nostra Famiglia. È una occasione per prendere coscienza della nostra situazione, verificare il nostro modo di essere missionari ad gentes e acquistare energie per dar forza alla missione, che è il cuore della nostra vita”, ha messo in risalto Padre Stefano Camerlengo, Superiore Generale, nell’accogliere i delegati capitolari. Questi sono: 21 africani, 14 europei e 8 latino-americani che rappresentano 231 comunità religiose presenti in 28 paesi.

Il Capitolo è una celebrazione pasquale che include croce e speranza, morte e risurrezione. Questo lo spirito con il quale si è vissuta la celebrazione di apertura iniziata all’ingresso della Casa Generalizia. Guidati dal Superiore Generale che portava il cero pasquale, i missionari hanno seguito in processione fino alla sala capitolare.

Cerimonia di apertura del 13mo capitolo generale dei Missionari della Consolata a Roma

Dopo aver invocato lo Spirito Santo con il canto del “Veni Creator”, i delegati, chiamati ad uno ad uno per nome dal Superiore Generale, hanno acceso una candela alla luce del cero pasquale e promesso di “compiere con fedeltà il compito di capitolari avendo come unico proposito la gloria di Dio ed il bene dell’Istituto”.

Ricordando gli Apostoli Paolo e Barnaba, scelti come ispiratori per il Capitolo, il padre Generale ha sottolineato l’importanza “dell’imitare la loro passione missionaria, la loro amicizia nella missione ed in modo speciale il loro entusiasmo per la missione ad gentes.

Con questo Capitolo vogliamo entusiasmare tutto l’Istituto per la missione che il Signore ci ha affidato e per la quale il Fondatore ha formato i primi missionari”, ha ricordato Padre Camerlengo.

“Siamo consacrati per la missione. Il cuore di questo Capitolo e di tutta la nostra vita è la missione, come voleva il Beato Giuseppe Allamano, che ripeteva sempre le parole dell’apostolo Paolo: “tutto ho fatto per il Vangelo”, ha ancora aggiunto il padre Generale.

Nella prima sessione dei lavori sono stati approvati il regolamento del capitolo, l’agenda e l’orario. Come moderatori sono stati eletti i padri Francisco Pinilla, Antonio Rovelli e Mathews Owuor. In seguito, si sono formate le varie commissioni: segreteria, redazione, liturgia e comunicazione.

Eucarestia con il Card Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano

Incontro col Card. Parolin

Il giorno è terminato con la visita del Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, che ha presieduto l’Eucarestia.

Negli ordini religiosi, i capitoli generali sono “segnali messi ai bordi della strada per indicare costantemente la strada”, ha detto il cardinale nella sua omelia. “Sono autentici momenti di grazia nei quali siete invitati a navigare nel grande libro che narra la vostra vita missionaria, tra le pagine dove fluisce il carisma ereditato dal vostro Fondatore, vissuto per più di un secolo dalla storia di molti confratelli”.

“Parte del vostro Progetto Capitolare è dedicato a riavvicinare la missione alla realtà, perché l’annuncio venga seminato con pazienza, nasca e cresca nel silenzio quasi inconsapevole del seme del Regno, venga sussurrato e non gridato a coloro ai quali si vuole donare la Buona notizia”.

Riferendosi agli obiettivi del Capitolo, il cardinale ho osservato: “Credo che il desiderio di “ristrutturare” il vostro Istituto vada inteso in quest’ottica: non deve essere un semplice restyling (riparazione), come si fa con le autovetture quando iniziano a perdere valore sul mercato, ma deve essere un modo autentico per portare realmente la missione “ad gentes”, alle persone.

Fondato dal Beato Giuseppe Allamano nel 1901, a Torino, nel nord dell’Italia, l’Istituto Missioni Consolata conta oggi con 982 missionari: 14 diaconi, 47 fratelli religiosi, 35 novizi, 743 sacerdoti, 130 seminaristi e 15 vescovi. Nel 1910, l’Allamano ha fondato anche la Congregazione delle Missionarie della Consolata, con lo stesso carisma ad gentes.

Il 5 giugno i capitolari saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco in Vaticano, un incontro programmato insieme alle Missionarie della Consolata, radunate anche in Capitolo. I lavori del XIII Capitolo Generale dell’IMC andranno fino al 20 giugno, giorno della celebrazione della Festa della Consolata, patrona della Congregazione.


Testo pubblicato in contemporanea anche su www.consolata.org

Momento conviviale a cena con il cardinal Pietro Parolin, segretario di stato del Vaticano

Video finale dopo la cena, con bellissimo messaggio da parte del Cardinale. Tutto spontaneo, anche il rumore dei piatti nel sottofondo!

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