Ven, 15 gennaio 2021
Eb 4,1-5.11; Sal 77; Mc 2,1-12 Proclameremo le tue opere, Signore
Eb 4,1-5.11; Sal 77; Mc 2,1-12 Proclameremo le tue opere, Signore
Gesù fa il miracolo, ma non vuole che nessuno lo sappia. Le guarigioni straordinarie raccontate nei Vangeli sono segni, rimandano a qualcosa di ancora più grande: “Lo voglio!”, dice Gesù. In Lui ora sappiamo per certo che la volontà di Dio è solo amore, perdono, liberazione. Per tutti, anche per gli altri lebbrosi di allora e di sempre. Ed è una volontà che resiste al dolore e alla contraddizione, anzi li attraversa. Chiediamo la guarigione, ma ancor più la fede che trasfigura persino il dolore. […]
Eb 2,14-18; Sal 104; Mc 1,29-39 Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza
Eb 2,5-12; Sal 8; Mc 1,21b-28 Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa
Eb 1,1-6; Sal 96; Mc 1,14-20 Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli
L’eterno Cielo Blu da sempre venerato nelle steppe mongole è finalmente aperto. Sgorga la fonte della nostra rinascita. Gesù tocca il fondo della nostra umanità e riemerge. L’evento è sottile e delicato: non il frastuono di un tamburo, ma il volo incerto e leggero di una colomba. Noi Dio lo immaginiamo spettacolare, Lui invece viene “da Dio”, non ha bisogno del clamore. Volo leggiadro, imprevedibile, gratuito. Noi vorremmo che il Cielo si aprisse a comando, per questo facciamo tanto rumore. […]
1Gv 4,11-18; Sal 71; Mc 6,45-52 Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra
1Gv 4,7-10; Sal 71; Mc 6,34-44 Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra
Il Bambino Gesù è già cresciuto e lo ritroviamo qui all’inizio del suo ministero pubblico. Resta il mistero dei 30 anni nel quasi totale anonimato… La sua vita pubblica inizia volutamente in un territorio dalla composizione eterogenea. Il Figlio di Dio non sceglie i posti facili. Il messaggio è chiaro: ci vuole un cambio profondo a livello personale, se no la realtà del Regno ci sfugge. Conversione: una parola non più di moda – forse non lo è mai stata. Eppure è centrale nel messaggio di Gesù. […]
Alcuni testimoni antichi rintracciano nei Re Magi origini centro-asiatiche, più precisamente mongole (cfr. il principe armeno Heythum, XIII s.). A noi piace pensarlo. E non sarebbe così improbabile. La grande sensibilità religiosa dei Mongoli potrebbe davvero aver spinto alcuni loro saggi a intercettare in qualche modo l’evento di Betlemme. Non basta che il Salvatore sia venuto in questo mondo, bisogna riconoscerlo come tale nella propria vita. La missione è al servizio di questo riconoscimento. […]