Es 23,20-23a; Sal 90; Mt 18,1-5.10
Darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie
L’Angelo Custode ha la missione di presentare a Dio le nostre preghiere e le nostre opere buone. Egli ci libera dai percoli, illumina la nostra mente e rafforza la nostra volontà per aiutarci a compiere il bene.
Bar 1,15-22; Sal 78; Lc 10,13-16
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome
Ogni sacerdote è per sua natura missionario. Non tutti potranno andare in missione, ma tutti dovrebbero desiderarlo. L’apostolato missionario è un grado superlativo del sacerdozio.
La vocazione missionaria è sublime, perché è la continuazione della missione stessa di Gesù Cristo, degli apostoli e dei grandi missionari.
Ne 8,1-4a.5-6.7b-12; Sal 18; Lc 10,1-12
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore
L’invito a pregare il signore della messe perché mandi operai nella sua messe è spesso usato come slogan per le giornate vocazionali. Il tema infatti si presta; solo che a volte dimentichiamo che non si tratta semplicemente di riempire i seminari – della serie “più siamo meglio è” – ma di formare quel tipo di operai che il Signore descrive: agnelli in mezzo a lupi, predicatori senza mezzi, pellegrini soggetti al buon cuore della gente, medici delle anime disposti anche al rifiuto. Tanti o pochi.
Sant’Alfonso diceva: “Chi prega si salva, chi non prega si danna”. Io mi permetto di dire: “Chi prega risponde alla vocazione. Chi non prega non le risponde e rischia perfino di perderla”.
Dn 7,9-10.13-14 opp. Ap 12,7-12a; Sal 137; Gv 1,47-51
Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria
Essere santo non basta, neppure basta essere buono. Occorre saper rispettare le regole della cortesia e delle convenienze sociali.
Zc 8,20-23; Sal 86; Lc 9,51-56
Il Signore è con noi
Chi non ha la forza di volontà, non sarà mai un buon missionario: correrebbe il rischio di non compiere i doveri del suo stato.
Zc 8,1-8; Sal 101; Lc 9,46-50
Il Signore ha ricostruito Sion ed è apparso nel suo splendore
Tante volte vogliamo offrire a Dio molte delle nostre cose, ma riserviamo per noi quello che Dio apprezzerebbe di più e sappiamo cos’è.
Nm 11,25-29; Sal 18; Gc 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48
I precetti del Signore fanno gioire il cuore
Grande apertura mentale e ancor più grande senso di responsabilità personale. Si potrebbe sintetizzare così il messaggio del Vangelo odierno. La missione porta a contatto con l’umanità più variegata, che riserva sempre sorprese interessanti, soprattutto nel senso di sintonie inaspettate con il Regno e i suoi valori anche in contesti che sembrerebbero lontani. Il missionario allora dev’essere ancora più attento e responsabile, anche un po’ “spietato” verso se stesso: ne va della sua testimonianza.
L’obbedienza è la furbizia dei santi ed è la bacchetta magica che trasforma tutto in oro. E’ la strada che conduce in cielo.
Zc 2,5-9.14-15a; Cant. Ger 31,10-12b.13; Lc 9,43b-45
Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge
Quando noi ci sforziamo di fare il primo passo, subito Dio ci aiuta a farne tre o quattro, facendoci avanzare nella via del bene come giganti.
Ag 1,15b-2,9; Sal 42; Lc 9,18-22
Spera in Dio, salvezza del mio volto e mio Dio
Molte volte pensiamo di praticare la carità, mentre invece è solo finzione.
Ag 1,1-8; Sal 149; Lc 9,7-9
Il Signore ama il suo popolo
Il breve accenno al tetrarca Erode ci ricorda che quanto narrato nei Vangeli si è svolto in una cornice reale, con personaggi storici, luoghi, eventi registrati dai cronisti del tempo. Gli Evangelisti hanno sì una finalità teologica, ma i loro scritti non appartengono al genere letterario della fiaba o del mito. Nondimeno ciascuno di noi può specchiarsi in quei personaggi e riflettere su come si posizioni rispetto alle vicende narrate, che intendono raggiungerlo laddove si trova, personalmente.
Dobbiamo pregare sempre, giorno e notte. Ossia dobbiamo essere rivestiti della preghiera, come il corpo è rivestito dagli abiti.