Europa. Se la guerra bussa alla porta

In Svezia e in Germania si stanno già preparando

Questa illustrazione è tratta dall'opuscolo «In caso di crisi o guerra», distribuito a novembre 2024 a tutta la popolazione della Svezia dall'Agenzia nazionale per le emergenze (Msb). Anche la Germania ha fatto una scelta similare.
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Paolo Moiola

La cronaca racconta che due paesi della Nato, la Germania e la Svezia, hanno già in distribuzione opuscoli per istruire la loro popolazione su come comportarsi in caso di guerra. Difficile stabilire se si tratti di giusta prevenzione o di esagerazioni politiche. Intanto, però, le istruzioni – cartacee e digitali – sono già arrivate nelle case dei cittadini.

«Viviamo in tempi incerti – si legge nell’introduzione dell’opuscolo svedese “In caso di crisi o guerra” (pubblicato dall’Agenzia svedese per le emergenze, Msb, a novembre 2024 e spedito a cinque milioni di famiglie) -. Attualmente, nel nostro angolo di mondo sono in corso conflitti armati. Terrorismo, attacchi informatici e campagne di disinformazione vengono utilizzati per indebolirci e influenzarci. Per resistere a queste minacce, dobbiamo restare uniti. Se la Svezia viene attaccata, tutti devono fare la loro parte per difendere l’indipendenza svedese e la nostra democrazia. Ogni giorno costruiamo resilienza, insieme ai nostri cari, colleghi, amici e vicini. In questa brochure, imparerai come prepararti e agire in caso di crisi o guerra».

«In tempi incerti – si legge a pagina 5 -, è importante essere preparati. I livelli di minaccia militare stanno aumentando. Dobbiamo essere pronti allo scenario peggiore: un attacco armato alla Svezia». E così continua: «Quando la violenza militare viene usata per soggiogarci, il nostro diritto a vivere una vita libera e indipendente è minacciato. Tuttavia, ci sono altri modi, oltre al conflitto armato, per influenzare e indebolire la nostra società; ad esempio, attacchi informatici, campagne di disinformazione, terrorismo e sabotaggio. Questi tipi di attacchi possono verificarsi in qualsiasi momento. Alcuni stanno accadendo qui e ora. Non possiamo mai dare per scontata la nostra libertà».

Nelle 32 pagine del libretto, utilizzando molte illustrazioni si danno consigli sui comportamenti da tenersi in caso di minaccia di guerra e di conflitto conclamato, ma anche in altre situazioni come attacchi terroristici ed eventi meteorologici estremi: si va dai sistemi d’allarme alla difesa dalle fake news, dall’evacuazione delle case al comportamento nei rifugi, dal cibo ai servizi igienici.

Meno dettagli e consigli ma stessa messa in guardia nell’opuscolo del Bundeswehr, l’esercito tedesco, pubblicato in Germania a luglio 2024. «L’attacco illegale della Russia all’Ucraina nel 2022 – vi si legge – ha scosso l’architettura di sicurezza europea a fondo e costretto la Germania a riprogettare la sua capacità di difesa […] una cosa è certa: la Germania e la sua popolazione devono diventare più robuste e più resilienti per essere preparate ad affrontare minacce e aggressori».

I due opuscoli di Svezia e Germania sono l’ennesima prova che il conflitto scatenato – ormai sono trascorsi oltre mille giorni dal suo inizio – dalla Russia di Putin ha aperto un vaso di Pandora di reazioni (negative, ma comprensibili), a cominciare dalla corsa al riarmo da parte dei paesi europei.

Paolo Moiola

 

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Paolo Moiola
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