Tempo del creato. Contro la guerra al pianeta

Il Tempo del creato. Al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali per porre fine alla guerra alla nostra casa comune

Mondo
Luca Lorusso

Che il clima stia «impazzendo» è sotto gli occhi di tutti.
In Italia, anche quelli che si ostinano a negare le responsabilità umane della crisi ambientale hanno sentito sulla loro pelle il calore straordinario di questa estate 2023.
Nel resto del mondo, di eventi estremi se ne possono contare quotidianamente, benché ne compaia la notizia sui nostri schermi solo raramente. Uno tra questi è la recente alluvione in Libia (già dimenticata dall’informazione) che ha sbriciolato due dighe e travolto migliaia di persone.
Eppure, nonostante le evidenze, sembra che i decisori politici a livello mondiale non riescano ad andare oltre ad alcune vaghe dichiarazioni di intenti su come affrontare un necessario cambio di marcia prima che sia troppo tardi.

Da questa preoccupazione, e anche dal desiderio di approfondire quanto la Terra sia non solo la base necessaria per la vita, ma un dono di cui godere, si celebra annualmente il «Tempo del creato»: un’iniziativa ecumenica che mette insieme le diverse confessioni cristiane e quindi tutti i 2,2 miliardi di credenti che abitano il nostro pianeta. Dal 1 settembre al 4 ottobre, un mese di preghiera, riflessione e azioni concrete dedicate alla cura della casa comune.
In ogni diocesi, diversi gruppi, operatori pastorali, parrocchie, movimenti, si organizzano per la celebrazione, anche grazie agli strumenti messi a disposizione online dal Comitato direttivo, tra cui la «Guida alla celebrazione 2023».

Nel sito ufficiale, consultabile anche in lingua italiana, si possono trovare video e materiali utili. Per chi non è a conoscenza della storia di questa iniziativa, nella sezione «chi siamo» si trova una sintesi dei passi fatti dall’inizio fino a oggi: «Il Patriarca ecumenico Dimitrios I nel 1989 ha proclamato, per gli ortodossi, il 1 settembre giornata di preghiera per il creato. […]. Il Consiglio mondiale delle Chiese ha contribuito a rendere speciale questo tempo, prolungando la celebrazione dal 1 settembre al 4 ottobre».
«Seguendo la guida del Patriarca ecumenico Dimitrios I e del Consiglio mondiale delle Chiese, i cristiani di tutto il mondo hanno abbracciato questo tempo come parte integrante del proprio calendario annuale. Papa Francesco lo ha accolto nella Chiesa cattolica romana e reso ufficiale nel 2015».
Non a caso il 2015 è l’anno nel quale papa Francesco ha firmato la sua lettera enciclica «Laudato si’», documento fondamentale non solo per i cattolici e i cristiani, ma per tutti, fedeli di altre religioni, laici, governanti.

Lo scorso 30 agosto, alla vigilia del suo viaggio in Mongolia, il papa ha annunciato l’uscita di un nuovo documento, un’esortazione apostolica, il 4 ottobre prossimo, festa di san Francesco d’Assisi: «Dopodomani, primo settembre, si celebra la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato – ha detto durante l’udienza generale del mercoledì -, inaugurando il tempo del Creato, che durerà fino al 4 ottobre. In quella data ho intenzione di pubblicare un’esortazione, una seconda Laudato Sì. […] Uniamoci ai nostri fratelli e sorelle cristiani nell’impegno di custodire il Creato come dono sacro del Creatore. È necessario schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche, sforzandosi di porre fine alla insensata guerra alla nostra casa comune, che è una guerra mondiale terribile. Esorto tutti voi a lavorare affinché essa abbondi nuovamente di vita».

Luca Lorusso

 

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Luca Lorusso

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