Opere tutte

Come mai quegli uomini non bruciano? Gettati nella fornace ardente, le fiamme non li consumano. E cantano.
Cerco di comprendere le parole che pronunciano: benedicono il loro Dio. E domandano a ogni cosa, ogni essere, ogni uomo, di fare altrettanto: «Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli» (Dn 3, 57).

Come possono esaltare un qualsiasi dio le acque, i cieli, le stelle, il sole, i venti, il freddo e il caldo, la luce e le tenebre, i monti e le colline? E le creature che germinano sulla terra, i mostri marini, gli uccelli dell’aria, gli animali tutti, selvaggi e domestici?

Certo, i figli dell’uomo sì, potrebbero lodare il loro Dio.

E, per lo stupore che provo, sono tentato anche io, abituato a dominare ogni cosa con il mio potere, di sentirmi creatura capace di gratitudine verso un altro. Verso l’Altro che, creando tutto, ha creato anche me, amando tutto, ama anche me.

Li osservo, mentre lodano il loro Dio che li sta salvando dalla fiamma.

E, ascoltando la loro lode, lo vedo con i miei occhi: sotto forma di angelo, tra le fiamme, assieme a loro.

Io che sono re, signore di tutto ciò che il mio sguardo può contenere, non andrei mai tra le fiamme per i miei servi. Lui sì. E forse lo farebbe anche per me.

«Lodate il Signore perché egli è buono, perché il suo amore è per sempre». Perché il suo amore è per sempre, e per ogni creatura, dall’acqua al pesce, alla mia nostalgia di Lui; dalla pietra all’abisso che egli penetra con il suo sguardo, al mio cuore.

Buona immersione estiva nelle opere del Signore,
buona benedizione di Lui e della vita abbondante che ha messo in te,
da
amico

Luca Lorusso

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