Dom, 12 settembre 2021 – XXIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Is 50,5-9a; Sal 114; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35

Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi

Quante volte anche noi rimproveriamo Dio, proprio come Pietro! Siamo noi a dettargli l’agenda e le modalità di compimento. Ma così non andiamo da nessuna parte, anzi ci perdiamo. È necessario allora quello che Gesù chiama rinnegare se stessi, prendere la propria croce e seguirlo. I santi – Pietro compreso – sono quelli che hanno saputo mettersi dietro a lui e hanno scelto di seguirlo, lasciando che la loro identità si ricostruisse su di lui. S. Paolo direbbe che si sono “rivestiti di Cristo”.

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Ricordatevi che tutto ciò che noi missionari abbiamo è frutto del sacrificio dei benefattori. Certe offerte hanno il sapore delle lacrime e del dolore. E noi non vogliamo fare nessun sacrificio? Dio ce ne liberi!




Sab, 11 settembre 2021

1Tm 1,15-17; Sal 112; Lc 6,43-49

Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Chi fa la volontà di Dio acquista un grado di santità perfetta e gode di completa felicità. Se qualcuno è unito al Signore, vede le cose come le vede Dio.




Ven, 10 settembre 2021

1Tm 1,1-2.12-14; Sal 15; Lc 6,39-42

Tu sei, Signore, mia parte di eredità

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

La fiducia in Dio non è mai troppa: non diminuisce il bene che facciamo, anzi, lo aumenta. Occorre chiederla nella preghiera, fidarsi di Dio, senza escludere di fare la nostra parte.




In Costa d’Avorio microcredito di gruppo per aiutare le mamme imprenditrici

articolo di Cristina Uguccioni tratto dall’inserto “L’economia civile” di Avvenire, 8 settembre 2021
foto Archivio fotografico Missioni Consolata


Quando si attinge alla compassione di Dio per le sue creature, quando ci si lascia toccare nell’anima dai patimenti altrui, e si cercano soluzioni (anche economiche) per far superare privazioni e sofferenze, chi non c’è la fa più riprende fiato e speranza scoprendo la propria vita benvoluta e accudita. Accade ovunque nel mondo. Anche in Costa d’Avorio: qui, nel nord del Paese, sorge una missione composta da due parrocchie (a Dianrà e a Dianrà Village) e da un centro pastorale (a Sononzo). Fondata nel 2001 dai missionari della Consolata, si estende su un territorio di oltre 3.000 chilometri quadrati ed è abitata da circa centomila persone il 3% delle quali cattoliche. La maggioranza della popolazione è musulmana o seguace della religione tradizionale.

In questa zona del Paese, reduce da un conflitto durato quasi 10 anni, si vive in condizioni di grande povertà, la denutrizione infantile è diffusa, il tasso di analfabetismo è molto elevato come lo è quello della mortalità materna e neonatale. Nel corso degli anni i missionari della Consolata hanno avviato diverse attività in campo educativo, sanitario e sociale, fra le quali un importante progetto di microcredito. «Nato nel 2005, questo progetto legato alla Caritas parrocchiale si propone di accompagnare e sostenere la popolazione femminile, che nella società locale conta assai poco e affronta ogni giorno molte fatiche», racconta padre Matteo Pettinari, alla guida della missione con due confratelli. «In Costa d’Avorio sono le donne, sovente analfabete, a farsi carico della famiglia: lavorano duramente, crescono i figli e li mantengono. I padri sono spesso assenti o disinteressati alle necessità dei bambini e della moglie, dalla quale pretendono sottomissione». Grazie al microcredito le donne (cristiane, musulmane e seguaci della religione tradizionale) riescono ad acquisire autonomia, maggiore stabilità economica e fiducia nelle loro capacità. Per accedere al finanziamento, sono invitate a riunirsi in gruppi di cinque. Ciascuna poi presenta il proprio progetto che deve essere approvato dai membri (di fede diversa) che compongono l’équipe istituita ad hoc presso la missione. Ad ogni donna viene quindi erogato il prestito, che ammonta a circa 130 euro annui e viene offerto per tre anni. Ogni gruppo si impegna a restituire in tre rate, dopo un anno, il 110% di quanto ricevuto. Se una donna non riesce ad effettuare il rimborso, l’anno successivo il microcredito non sarà concesso né a lei né alle altre quattro componenti del gruppo. «Abbiamo fissato questa regola e desideriamo che si costituiscano i gruppi per incoraggiare le donne a fare rete, a sentirsi responsabili le une delle altre e ad aiutarsi reciprocamente», dice padre Matteo. «Il rimborso del 110% ha consentito, anno dopo anno, di continuare ad ampliare il numero delle beneficiarie del credito: attualmente sono 200. I gruppi restituiscono sempre il prestito ricevuto sia perché le donne si impegnano molto per far funzionare le loro attività sia perché sono generose nel soccorrere le amiche inventando soluzioni felici per risolvere le difficoltà. Tra loro nascono saldi legami, che coinvolgono anche le famiglie: il nostro progetto di microcredito sta contribuendo non solo a contrastare la povertà, ma anche a creare comunità più coese e a favorire la serena convivenza tra persone di fede diversa».

In genere i progetti presentati dalle donne riguardano l’avvio o il potenziamento di piccole attività legate al commercio o alla ristorazione: c’è chi chiede il prestito per acquistare il mais e preparare una bevanda locale molto richiesta, chi per avviare un ristorantino, chi per acquistare un maggior numero di prodotti da vendere al mercato. «Le donne si dimostrano sempre molto tenaci, intraprendenti e creative: lavorano per il bene dei figli e ottengono ottimi risultati riuscendo a migliorare la situazione economica della loro famiglia e a mandare i bambini a scuola», dice padre Matteo. «In passato un nostro confratello provò ad avviare il microcredito anche per gli uomini, ma fu un fallimento; gli uomini, infatti, anteponevano le proprie esigenze a quelle della famiglia». Le donne che beneficiano del prestito sono invitate dai missionari della Consolata a partecipare ad alcuni incontri, presso la missione, dedicati alla salute, all’educazione dei figli, all’economia domestica. «Questi momenti formativi, che offrono strumenti per meglio affrontare i problemi della vita quotidiana, sono preziosi: talvolta sono gli unici che le donne frequentano nel corso della loro vita», sottolinea padre Matteo che, pensando al futuro, aggiunge: «Stiamo valutando la possibilità di finanziare progetti più consistenti e di invitare le donne a costituire piccole cooperative. Vedremo se accoglieranno la nostra proposta». L’obiettivo è sempre lo stesso: generare vita buona, mettere al mondo felicità per altre creature.

Cristina Uguccioni – Avvenire 08.09.2021
Inserto: L’economia civile 11




Gio, 9 settembre 2021

Col 3,12-17; Sal 150; Lc 6,27-38

Ogni vivente dia lode al Signore

Anche l’abito tradizionale mongolo si può usare come le tuniche al tempo di Gesù: la parte anteriore, ripiegata dal bordo, può diventare conca per ricevere. Più spesso è il doppio petto a fare da tasca, dove in inverno i pastori infilano gli agnellini, per ripararli dal freddo. In ogni caso è questione di far spazio, svuotarsi per accogliere il dono. Quella misura “buona, pigiata, scossa e traboccante” è immagine dell’amore di Dio riversato in noi, che diventa amore gratuito, senza calcolo, puro.

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

FESTA DI SAN PIETRO CLAVER. Oggi è la festa di San Pietro Claver, nostro patrono. Ammiriamo la carità e la pazienza eroica che egli, per più di quarant’anni, ebbe con gli Africani ridotti in schiavitù che arrivavano da Cartagena in Colombia.




Mer, 8 settembre 2021 – NATIVITÀ DELLA B.V. MARIA (f)

Mi 5,1-4a opp. Rm 8,28-30; Sal 12; Mt 1,1-16.18-23

Gioisco pienamente nel Signore

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Non dobbiamo sempre dubitare. Se Dio ci ha fatto sentire qualche volta la vocazione missionaria, vuol dire che l’abbiamo. Dio non cambia. Noi possiamo cambiare, ma ciò è dovuto alla nostra incostanza.




Mar, 7 settembre 2021

Col 2,6-15; Sal 144; Lc 6,12-19

Buono è il Signore verso tutti

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Occorre seminare con pazienza a piene mani, in ogni parte del mondo. Questa virtù rende soave i nostri dolori e ci aiuta a sopportare tutte le avversità con tanta pazienza e abbandono in Dio.




Lun, 6 settembre 2021

Col 1,24-2,3; Sal 61; Lc 6,6-11

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Siate persone di preghiera! Non abbiate paura di pregare troppo! ai missionari si chiede sempre più preghiera, più mortificazione, più santità che ad altri cristiani e religiosi.




Dom, 5 settembre 2021 – XXIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Is 35,4-7a; Sal 145; Gc 2,1-5; Mc 7,31-37

Loda il Signore, anima mia

Il gesto di Gesù ricorda quello creativo del Padre, che è all’origine di tutto. La differenza è che quell’uomo è già vivo, ma gli manca l’essenziale: il potersi relazionare. Egli è sordo e muto, un po’ come tutta l’umanità per la quale Gesù è venuto nel mondo. La missione mira a che ogni persona possa trovarsi davanti al Signore in tutta verità e senta il suo soffio entrare dentro, portando vita nuova. Non è principalmente un’idea da diffondere, ma un incontro da favorire, personalmente.

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Che importa avere centinaia di seminaristi o di novizie se poi non sono come li voglio io? Ne preferisco pochi, ma buoni.




Sab, 4 settembre 2021

Col 1,21-23; Sal 53; Lc 6,1-5

Dio è il mio aiuto

Da Punti Luminosi, un pensiero al giorno del Beato Giuseppe Allamano

Dobbiamo essere come candele accese sull’altare. All’inizio sono lunghe, poi si consumano, piano piano, davanti al Signore. Dobbiamo dire: “Oh se il mio cuore si consumasse d’amore per Dio come una candela!”