Allamano: Con fervore pasquale
Colpiscono sicuramente la nostra immaginazione quelle porte sbarrate del Cenacolo e anche la paura che attanaglia il piccolo gruppo dei discepoli di Gesù, morto e sepolto da quasi tre giorni. Eppure, in questa comunità ferita e fragile, il Risorto non teme di entrare, di portare una parola di pace, alitando il suo Spirito di perdono e di vita nuova, senza dimenticarsi di mostrare le sue mani piagate e gloriose, segno inconfondibile di morte e risurrezione. Esplode, allora, in noi la gioia della Pasqua, che arriva dopo gli austeri quaranta giorni quaresimali, trasfigurandoli e rendendo la fatica del vivere “più fervorosa”, come ricordava il beato Allamano: «La Pasqua è una festa che va al cuore. Noi dobbiamo risorgere al fervore. Tutti dicano a se stessi: “Siamo risorti, non vogliamo più morire, vogliamo essere veri missionari”. E non abbiate paura di diventare troppo fervorosi!». E come ci dice Papa Francesco che sembra riecheggiare il nostro Fondatore: «La vita cresce e matura nella misura in cui la doniamo per la vita degli altri. La missione, alla fin fine, è questo. Di conseguenza, un evangelizzatore non dovrebbe avere costantemente una faccia da funerale. Recuperiamo e accresciamo il fervore, “la dolce e confortante gioia di evangelizzare, anche quando occorre seminare nelle lacrime…“. Possa il mondo del nostro tempo ricevere la Buona Novella non da evangelizzatori tristi e scoraggiati, impazienti e ansiosi, ma da ministri del Vangelo la cui vita irradi fervore, che abbiano per primi ricevuto in loro la gioia del Cristo… Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!». La sera oscura lascia il posto a una visita, quella di Gesù. Lui è con noi e ci apre la strada a una gioia che non può essere ingabbiata o trattenuta dalle mura di un tempio chiuso, che non sa più di casa, che non è più luogo di incontro. Il dono del Risorto, che sconfigge «la psicologia della tomba», fa spalancare le porte del nostro cuore un po’ codardo, caso mai fossimo tentati di sprangarle di nuovo, o di costruire altri muri o, peggio ancora, di selezionare chi merita e chi no il nostro aiuto. «Come fa piacere quando uno tira diritto, va avanti, sempre avanti! Vi voglio allegri. Desidero che si conservi e si accresca sempre più lo spirito di tranquillità, di scioltezza, di serenità. Questo è lo spirito che io voglio: sempre gioia, sempre facce allegre». Parole del beato Allamano per noi tutti, in questo tempo pasquale. Fortunati di avere incontrato Gesù, risorti con lui, per poi uscire e andare incontro agli altri, per annunciarlo e testimoniarlo vivente: fervore di Pasqua, gioia missionaria.
- Giacomo Mazzotti