lo scorso mese di agosto i missionari della Consolata hanno
realizzato un sogno: inaugurare la loro prima missione in Angola. Era dal 2005,
anno del loro XI Capitolo generale, che studiavano la possibilità di
un’apertura in un nuovo paese africano.
Da quando sono arrivati in Kenya nel
1902, si sono sparsi nel continente nei seguenti paesi: Etiopia (1913-1941,
1970), Tanzania (1919), Somalia (1924-1930), Mozambico (1925), Sudafrica
(1971), Zaire-Congo RD (1982), Uganda (1985), Costa d’Avorio (2001) e Gibuti
(2004).
I primi tre giovani missionari per l’Angola sono i
padri Fredy Gomez colombiano (38 anni, ordinato nel 2011), Sylvester Ogutu (31
anni, ordinato nel 2014) keniano, e Dani Romero (29 anni, ordinato nel 2013)
venezuelano. I tre si trovano ora nella città di Viana, nella provincia di
Luanda, e vivono temporaneamente nella casa dei missionari colombiani di
Yarumal. La diocesi di Viana è geograficamente piccola, ma con un’altissima
densità di popolazione. Le parrocchie sono esageratamente grandi, non tanto
come area, quanto per il numero di persone che vi abitano.
Il vescovo, mons. Joaquim Ferreira Lopes, un francescano,
ha accolto con grande gioia i nuovi arrivati, contento che l’Istituto abbia
cominciato a lavorare e produrre vita nuova in quella porzione del Regno di
Dio. Ai missionari della Consolata ha affidato tutto il distretto di Kapalanga,
smembrando dalla parrocchia della santissima Trinità quella che prossimamente
sarà la nuova parrocchia di S. Agostino.
Il 17 agosto 2014 i nuovi pastori hanno assunto
ufficialmente dalle mani del vescovo la responsabilità della futura parrocchia,
che comprende sette grandi comunità di base, in una solenne celebrazione
eucaristica carica di gioia e di speranza. Il vescovo ha detto ai presenti: «Per
una
migliore cura pastorale della diocesi di Viana, oggi, pieni di gratitudine al
Signore, riceviamo tra di noi, e ve li presentiamo, questi tre giovani
missionari della Consolata, affinché insieme a voi costruiscano un nuovo sogno,
una nuova pagina della vostra storia, quella di farvi diventare una vera
comunità parrocchiale».
Padre Fredy Gomez, a nome dell’Istituto ha ringraziato il
vescovo, i missionari di Yarumal e tutto il popolo di Dio per la calorosa
accoglienza e la fiducia accordata.
È stato proprio un bell’incoraggiamento per i tre giovani
missionari, i cui anni di sacerdozio assommano tutti insieme a cinque,
all’inizio di nuovissima esperienza missionaria.
La quasi parrocchia di S. Agostino conta un grande
numero di fedeli provenienti da quasi tutte le province dell’Angola, un bel
miscuglio di gruppi diversi attirati dal miraggio della capitale Luanda. Ha una
vita comunitaria attiva e partecipata anche se mancano completamente le
strutture e la gente si trova a pregare sotto gli alberi.
Sono
molte le sfide che i nuovi missionari dovranno affrontare, tra queste la più
impegnativa sarà quella di riuscire ad accompagnare bene il cammino spirituale
di così tanti cristiani, dando la testimonianza che è possibile vivere insieme
pur nella diversità. La loro forza sta proprio nella testimonianza di vita che
potranno offrire come comunità composta da sacerdoti di tre paesi diversi. C’è
poi il bisogno di una formazione cristiana più approfondita per tutti, e di far
crescere il senso comunitario in una popolazione multietnica e provata da anni
di guerra, abbandonata a se stessa, lontana dai propri villaggi di origine e
senza il supporto della società tradizionale. Oltre al creare comunità, che è
la priorità, sarà poi anche necessario costruire una vera chiesa che diventi
casa di tutti e alcune strutture minime, come un salone per gli incontri e
salette per il catechismo e la formazione, e poi anche la casa parrocchiale,
per non essere più ospiti, ma «cittadini».
Dani Romero
Dani Romero