1. IMENTI (o MUJWA)
Fu fondata nel 1911. Il primo cristiano fu battezzato il 17 sett. 1916. Nel 1926, alla creazione della prefettura, i Cristiani erano appena 72. Al 31 dicembre 1950 sono 3.932 [nel 2005 sono 34.900, senza contare Mitunguu e Nkubu]. Le 18 out-schools (scuole cappelle) contano un 2.000 allievi. [Al 1950] vi è un catecumenato presso ogni scuola.
Altre opere della stazione: asilo infantile; famulato per le ragazze sposande, opera questa che scioglie tante difficoltà e che prepara le ragazze al matrimonio cristiano; una efficiente scuola industriale diretta dal fr. Serafino; un laboratorio fornito delle macchine più modee, diretto dal fr. Cesare Balagna; una scuola di scalpellini in pietra, creata e diretta dal fr. Virgilio e che ha già fornito statue e altari e oamenti alla nuova Cattedrale e forma l’ammirazione di quanti ne vedono le opere.
Non vanno dimenticate le numerose squadre di calcio, quasi una per scuola, e due presidi della Legione di Maria.
2. EGOJI
Fondata nel 1911. I primi cristiani furono battezzati il 14 maggio 1916. Nel 1926 [Egoji o Igoji] contava 148 Cristiani e a fine 1950 il numero era di 2.602 [35.738 nel 2005, senza contare quelli delle out-schools diventate parrocchie].
Qui lavorò molto il p. A. Bellani, profondo, linguista ed etnologo che alzò il prestigio della missione non solo tra i pagani, ma anche tra i protestanti e presso il governo. Fu il primo a riconoscere la necessità delle scuole a Meru, e personalmente stampò con una piccola macchina tipografica i primi libri usciti in lingua Kemeru. Anima zelante dell’espansione missionaria non risparmiò fatiche e preparò, con la sua opera e tattica di muta comprensione con la popolazione, quel grande sviluppo che prese la missione in seguito.
[Nel 1950] C’è un buon dispensario, una scuola primaria con oltre 400 allievi, e 17 out-schools con un complesso di 2.360 allievi, di cui 892 sono ragazze; tre prayer houses; una scuola secondaria femminile, la St. Mary’s Girls’ Boarding School con una sessantina di ragazze; annessa a questa una scuola magistrale femminile che prepara maestre diplomate per la prefettura; una scuola domenicale per donne, unica nel suo genere, ove sr. Carmelina impartisce la prima istruzione letteraria e conferenze appropriate alle donne; il circolo festivo San Karolo Lwanga per i bambini; il circolo festivo Sant’Agnese per le bambine; quattro truppe di Boy Scouts e numerose squadre di calcio.
3. TIGANIA
Fondata nel 1913, il primo battesimo si ebbe il 7 ottobre 1917. All’erezione in Prefettura nel 1926 contava 50 cristiani, e al 1950 ben 768 Cristiani [non ci sono dati per il 2005, ma anche questa missione è stata divisa in più parrocchie].
Due belle figure di missionari che ne hanno dissodato il terreno spirituale sono il serafico p. Aimo e l’ascetico p. Rosso, veri pionieri della Chiesa, i cui sacrifizi e vita austerissima solo Dio conosce.
Nel diario della missione [anno 1936] si trova scritto: “Il terreno di Tigania è pietroso e arido e a stento vengono su i raccolti. Altrettanto si può dire dei cristiani: ogni anno si aggiunge qualche nuovo convertito, ma la massa si conserva restia. Solo il missionario sa quanto costa un solo cristiano nel Jombene”. Ma ora [1950] i tempi vanno decisamente cambiando. Il catecumenato è fiorentissimo. La scuola centrale conta 126 allievi. Vi è un buon dispensario, un asilo infantile che è una grazia, un gruppo di azione cattolica che compie un lavoro di apostolato impagabile. Le tre out-schools contano 236 allievi.
4. IGEMBE (o AMUNG’ENTI)
Fondata nel 1913, il primo Cristiano si ebbe solo dopo sette anni, nel 1920. [Nel 1926] i Cristiani erano 33; a fine 1950 sono 227 [mancano dati per il 2005].
Egembe con Toro [Tuuru] sono il vero centro del paganesimo del Meru e, pare, anche la culla della società degli Njoli, che regolano tutta la vita del Meru sulle basi tradizionali pagane. Tuttavia anche qui come a Tigania ci sono i segni di un buon risveglio.
I catecumeni sono 80; la scuola centrale con lo standard V [classe V] conta già ben 192 allievi, e le quattro out-schools hanno già 326 allievi.
La missione di Egembe è ancora ora impregnata del ricordo del p. Vincenzo Dolza, che si faceva chiamare «padre Cencio», che rese questa missione una delle più belle, con viali e vaghi giardini dai mille fiori, tra cui primeggiano numerosi i rosai. Il padre li piantava in onore di santa Teresina («Agli altri, diceva, la Santina manda le rose, a padre Cencio solo le spine delle rose»).
Non è possibile che le preghiere, i lavori, i sacrifizi di tanti padri e suore che hanno seminato nel dolore rimangano sterili. A suo tempo i rosai di p. Dolza non daranno più solo, spine, ma sbocceranno in quella pioggia di rose predetta dalla Santa.
5. MEKINDULI
Fondata nel 1923. I primi cristiani furono 10 Jaluo [Luo provenienti dalle zone attorno al Lago Vittoria] che lavoravano nella missione, battezzati ne 1927, cui l’anno seguente si aggiunsero due indigeni del luogo, e poi fino al 1936, non si hanno più cristiani. Ora [1950] ne conta 807 [33.217 nel 2005, senza contare quelli delle parrocchie da essa generate].
La missione di Mekinduli [oggi chiamata Mikinduri, pronuncia Mekindori] ha una storia interessantissima e meriterebbe di essere scritta più diffusamente. Il primo sito della missione era su un poggio, un vero santuario del paganesimo, luogo di balli e circoncisioni. La popolazione vide mai di buon occhio questa profanazione e in conseguenza ostacolò la missione fino alla sua rimozione. La missione era hopeless [senza speranza], e nel febbraio 1929 venne [temporaneamente] chiusa. Riaprì verso la fine dello stesso anno, ma le difficoltà continuarono a ostacolare ogni apostolato, tanto che a differenza delle altre stazioni, solo nel marzo 1930 poterono essere inviate le prime Suore Consolatine, sr. Orsola e sr. Eliana.
Nel 1932 [in accordo col governo la missione viene spostata] a circa mezzo miglio di distanza. Il fr. Davide Balbiano inizia i lavori: casa padre, casa suore, chiesa, scuola, fabbricati omogenei nello stile, eleganti e adatti allo scopo. Verso la fine dello stesso anno, si [occupa] la nuova missione, abbandonando l’antica. La nuova Mekindoli è adagiata sul fianco della collina Njoro, mentre di fronte si apre a spiraglio la meravigliosa veduta della pianura di Tharaka e Ikamba.
Nel 1936, il p. Umberto Bessone viene nominato superiore e la missione comincia a risvegliarsi dal letargo secolare. Viene aperto un colleggino che fiorisce fino all’inizio della grande guerra, durante la quale la missione viene quasi abbandonata.
Terminata la grande guerra, p. Giulio Peirani ne prende possesso con tre suore. Nei primi due anni, risveglio lento, ma progressivo.
6. TORO
Fondata nel 1923, primi battesimi nel 1930, conta ora [1950] 216 cristiani [non ci sono dati per il 2005, ma Toro – o Tuuru – è la madre delle floride parrocchie di Maua, Mutuati e Kangeta]. In questa missione per molti mesi dell’anno si hanno nebbie fittissime, fattore questo che concorre a rendere quella popolazione indolente, molle, senza iniziative, contenti di vivere nella loro miseria fisica e morale, che li rende apatici a tutto, specie a quello che importa innovazioni. Pagani fino al midollo e refrattari a qualunque sforzo. I Protestanti in questa zona hanno ottenuto molto meno di noi, e lo stesso Goveo, nonostante le multe, la prigione e gli askari (soldati), trova difficoltà a eseguire i suoi piani di miglioramento del paese.
Nonostante tutte queste difficoltà, cui bisogna aggiungere quella degli Njoli, i nostri bravi missionari che vi hanno lavorato, hanno ottenuto in quei 216 cristiani un vero successo. Un profano potrebbe meravigliarsi: un successo 216 Cristiani in 27 anni? Noi che conosciamo il luogo e le sue difficoltà e la popolazione ripetiamo che è un vero successo.
Ora [1950] la Missione ha un centinaio di catecumeni, una scuola centrale ben avviata, due out-schools con oltre 100 allievi, un buon dispensario, un collegino di 20 ragazze e persino una squadra di calcio.
La Missione fu dedicata a Santa Teresa del Bambino Gesù dal p. G. Airaldi che vi lavorò per ben sei anni, apparentemente senza risultato come il suo predecessore p. E. Manfredi. Ma il movimento che comincia a manifestarsi ora è frutto del loro apostolato silenzioso di preghiera e sacrificio.
7. CHUKA
Fondata nel 1933 da mons. Carlo Re, era fino allora una out-schools dipendente da Kyeni [nell’Embu]. I primi 24 cristiani di Chuka furono battezzati a Kyeni nel 1932. Ora la missione conta 2.721 cristiani, la seconda della prefettura per numero [36.608 nel 2005].
Primo superiore fu p. F. Comoglio, che rese popolare la missione anche tra i Protestanti e riuscì a stabilire parecchie scuole, alcune delle quali staccatesi in massa dalla missione protestante. Se si considera il carattere della popolazione di Chuka, molle, effeminato, privo d’iniziative, molto dedito al vino, viene da meravigliarsi come mai in così poco tempo abbia raggiunto tali progressi, da imporsi a pagani e protestanti. Specialmente la località Kamachuku e Mothambe sono fra le più progredite del distretto.
Durante la guerra fu visitata periodicamente dal Padre risiedente a Egoji. Mentre la missione di Chuka estendeva i suoi tentacoli nelle out-schools il centro e residenza rimaneva per lungo tempo un deserto. Solo nel periodo postbellico, con l’arrivo dei Padri nella Prefettura, cominciò un periodo che può chiamarsi di splendore.
Gigi Anataloni