I temi degli studenti

Macerie televisive

Una domanda che si faranno in molti: ma le menti che inventano, creano, generano programmi televisivi, hanno perso la fantasia? O meglio, gli italiani si accontentano di tutto ciò che passa sullo schermo del loro televisore?
La televisione propone sempre gli stessi programmi, con lo scopo di tenere incollati ad essa tutti gli spettatori, colpendoli con pubblicità e attesa, concedendo loro un contentino alla fine, rendendoli soddisfatti e appagati.
Palinsesti sommersi da valanghe di reality show tutti uguali: un gruppo di persone chiuse in un posto diverso, controllate dalla popolazione attraverso telecamere, che fanno prove, distruggendosi a vicenda, insultandosi, e all’arrivo di una becera maratona, vincono addirittura dei premi.
Oppure talk show dove lo scopo è intromettersi nella vita dei VIP, convinti che a tutti possano interessare gli amori, i fatti o le abitudini di attori o, addirittura, di politici. Purtroppo i documentari, i programmi di approfondimento giornalistico, o di cultura vengono trasmessi solo in seconda serata o alla mattina, nel fine settimana, facendo in modo di non urtare il tasso di ascolto di una rete.
Il problema è che la maggior parte degli italiani non nega a se stesso il piacere di farsi trasportare in una TV demenziale o banale, pur essendone in parte consapevoli. Ma cosa la rende così “irresistibile”? Sinceramente non trovo nulla che la renda insostituibile anzi, sarebbe meglio trovare un modo di decantare le macerie di una televisione ormai corrotta dall’ignoranza collettiva.

Roberta Panero

Quanti soldi buttati!

Da qualche anno a questa parte, si è assistito nel mondo televisivo all’intensificazione della tv trash, o spazzatura.
Questo fenomeno consiste nella presenza di programmi di bassissimo livello culturale e di utilità sociale, e che però attirano le masse.
Basti pensare alla situazione che c’era l’anno scorso sui nostri schermi: su ogni rete trasmittente (Rai e Mediaset) c’era almeno un reality per canale da Wild West e l’Isola dei famosi a Raidue, a Realitycorsos, e la Pupa e il secchione su Mediaset. Il tutto era susseguito dagli ulteriori approfondimenti pomeridiani con sintesi della settimana ecc… Se tutto si limitasse e finisse qua saremmo tutti felici, ma non basta! Anche alla fine di questi programmi seguono gli show di Costanzo e company con i concorrenti dei veri reality che raccontano le loro esperienze e che discutono vivacemente con i loro compagni.
È proprio in questo periodo che si è raggiunto il massimo livello di grezzità dei programmi.  Personaggi che si scambiano insulti l’un l’altro e che poi vengono invitati presso altri studi di altri programmi di altre emittenti dove raccontano cosa li ha mandati in uno stato di coma cerebrale, dove era solo la lingua a muoversi. Ovviamente in questi programmi non possono mancare altri opinionisti con cui fare battaglia di insulti. Quello che mi fa pensare di più e che allo stesso tempo mi sciocca maggiormente è il fatto che tutte queste porcherie viene fatto dietro lauto compenso, soldi buttati per vedere la gente rivoltarsi…
La cosa curiosa è che sicuramente questi programmi fanno schifo, ma la stragrande maggioranza della popolazione li guarda con una frequenza record. Sembra che la violenza, la voglia, il carattere e i modi di fare dei concorrenti sia più forte della ragionevolezza.

Denis Agostini

Quel telegiornale di «Italia Uno»…

La tv di oggi sta cambiando, cerca di adattarsi alle attenzioni ed ai bisogni dei giovani in particolare. Nei canali televisivi, da diversi anni ormai, vengono trasmessi reality show; il primo trasmesso in Italia, che ha spianato la strada ad un grande successo ai reality show in televisione è stato il Grande fratello. Negli anni successivi sono stati trasmessi diversi altri reality show, quali: L’Isola dei famosi, La pupa e il secchione, La fattoria e molti altri ancora. A mio parere, questi programmi sono stupidi, finalizzati unicamente a raggiungere un alto livello di odiens lasciando poco spazio ai programmi culturali sicuramente più intelligenti e rivolti maggiormente ad un pubblico generalmente adulto, ma che però riscuotono un minore livello di odiens e per questo spesso sono costretti a slittare o in seconda serata o nelle ore mattutine. La televisione spazzatura (o tv trash) provoca nei telespettatori, in particolare nei giovani una perdita di valori, in particolare di quello culturale. Ne è un esempio il programma televisivo La pupa e il secchione, in cui le belle ragazze, le «pupe» vengono dipinte come «stupide» e i «secchioni» devono essere per forza «brutti»; cosa che insegna a molti giovani che si fanno trascinare da queste idee che essere secchioni è una brutta cosa e che se lo sei, non hai una vita sociale o sei lo «sfìgato» di tuo. Secondo me i reality show o comunque tutti i programmi non educativi o destinati ad una visione unicamente adulta, dovrebbero essere spostati in seconda serata o comunque dopo le undici di sera. Oltre ai reality show, possono essere considerati «televisione spazzatura» tutti i programmi prodotti al solo scopo di raggiungere un alto livello di odiens che tralasciano alcuni aspetti fondamentali di una buona trasmissione, anche i telegiornali possono rientrare in questa categoria, per esempio quando i giornalisti sono «di parte» e lo fanno vedere o quando si assume un giornalista più in base all’ importanza del nome che alla bravura del soggetto: ne è un chiaro esempio Cristina Parodi, passata dal condurre varie trasmissioni come “Verissimo” al condurre il telegiornale di Canale Cinque oppure telegiornali che si preoccupano più di parlare di gossip e del mondo dello spettacolo che trattare i vari problemi che affliggono l’Italia e il mondo nella vita quotidiana, come ad esempio il telegiornale di Italia Uno.

 Marco Querro

La febbre del Grande Fratello

È ormai appurato e consolidato: la febbre Grande Fratello travolge tutti, favorevoli o meno, nel suo impeto distruttivo continuamente interrotto dagli spot pubblicitari: è inutile cercare di sfuggire all’attrazione irresistibile che questo programma della tv spazzatura esercita sul pubblico televisivo.
Marina, Roberta, Francesca, Pietro, Rocco, Salvo, Maria Antonietta, Sergio, Cristina, Lorenzo, aleggiano sopra di noi come i postumi di una sbornia, una sbornia architettata brillantemente da chi conosce bene l’indole umana, o più precisamente quella italiana: l’italiano guardone, pettegolo, moralista nei confronti della donna (vedi Marina, la «gattamorta») ed al contempo emulatore del grande Pietro Taricone, lo «sciupafemmine» che ha irretito la povera e indifesa Cristina, la quale pende dalle sue labbra, un italiano che s’illude di aver scoperto qualcosa di nuovo, un «Truman Show» in cui può interagire limitandosi ad alzare la cornetta del telefono (al modico costo di 1 Euro al minuto più scatto alla risposta), mentre non si accorge di una cosa che invece dovrebbe sembrare ovvia: quello che la tv ci propina sono le frustrazioni, le paranoie, la staticità della nostra vita, su cui purtroppo non possiamo agire così semplicemente.
Chi non si riconosce, o si vorrebbe riconoscere, in Pietro, il superpalestrato ma che è don Giovanni, o in Rocco, l’ambiguo e troppo sensibile, dalle argomentazioni deboli per le quali viene sempre preso in giro? Chi non vede se stessa in Cristina, così forte in apparenza ma in realtà vulnerabile e facile al pianto da una parola in su, oppure in Maria Antonietta, la docile Heidi della situazione, ma pronta a sfoderare una sensualità casalinga e poco credibile?
Laddove non ci riconosciamo, poi, siamo pronti alla critica: giudichiamo il comportamento di Roberta, spregiudicata e sempre sincera, dalla lingua tagliente, o quello di Marina, accusata di raggirare gli uomini né più né meno di quanto  lo faccia con le donne il «big Jim» Taricone, o la franchezza di Salvo che, ammette di aver bisogno dei 250 milioni delle vecchie Lire per sua moglie e sua figlia.
Non c’è che dire, chi ha creato il programma ha messo in piedi, con una notevole arguzia, un business incredibilmente redditizio: ha posto l’italiano davanti ai suoi peggiori difetti, ed ha ottenuto perfino che ne ridesse con gusto.

Debora Manzo

Una tv per spettatori pigri e manipolati

La tv odiea è diventata un contenitore di disinformazione o di informazione manipolata. Nonostante ciò riesce ad accattivare l’interesse di tantissimi giovani e di molte casalinghe. La tv spazzatura, si fonda su programmi dal basso contenuto educativo, tali trasmissioni televisive sono quindi volte e rendere le menti degli spettatori sempre più pigre nel ragionamento e più predisposte alla non selezione delle informazioni.
I generi di programmi prediletti sono i reality show o i talk show dove gli ascoltatori possono saziare le loro curiosità guardando da vicino la vita di altre persone. È proprio la curiosità innata nell’uomo a renderlo dipendente di una tv estremamente priva di qualsiasi spunto educativo ma sempre più ricca d’ipocrisia e corruzione. Dalle statistiche e dalle interviste è pervenuto che la maggior parte dei programmi apprezzati sono quelli che permettono alla mente di evadere, quindi che escludono il ragionamento. I lavoratori hanno ammesso in gran parte di preferire l’ascolto di programmi meno articolati poiché tornati a casa dal lavoro hanno voglia di rilassarsi e non di riflettere su tematiche elevate. Così anche gli spettatori dal loro canto non sembrano contrariati dall’assorbimento di informazioni superflue ma, anzi, appaiono consenzienti. Si auspica che non tutti approvino questo bombardamento di notizie leggere, ma che si ribellino poiché una televisione così strutturata esaurisce la sua utilità di media e di contenitore di informazione. Gli stessi politici e anche la moglie dell’ex presidente della repubblica Ciampi hanno definito la televisione del nostro secolo una televisione che non offre spunti intellettivi alla gioventù causando così un immagazzinamento di notizie di tutti i generi senza permettere loro di effettuare una revisione, una selezione e una pulizia di esse.

Valentina Venturuzzo

Veline, letterine o schedine?

Nella tv spazzatura che abbiamo oggi, dove veline, letterine o schedine… tanto non fa differenza… si spogliano, fanno calendari…
Abbiamo programmi che ci fanno vincere soldi, reality che mettono in evidenza la profonda ignoranza di alcune persone e allora come poteva mancare un programma che ci permette di fidanzarci? Visto che fuori non ne abbiamo la possibilità, e quindi bisogna andare in un programma!
La domanda che ci si pone è perché delle ragazze e dei ragazzi di bell’aspetto devono andare in tv per fidanzarsi?
Le risposte sono tante: questi ragazzi ci vanno perché pensano che questo programma sia un «trampolino» di lancio  per una carriera televisiva… io penso che per condurre un programma o recitare in una fiction piuttosto che in un film, bisogna avere delle basi e sapere ad esempio recitare, avere quindi fatto una scuola o un corso. Oppure forse pensano che verranno invitati in altri programmi…
Toando sul discorso dei reality, ad esempio, la pupa e il secchione, che senso ha mettere dei ragazzi che nemmeno si conoscono, a dormire nella stessa stanza e addirittura nello stesso letto?
Ma oltre questo, che senso ha mettere in evidenza le profonde lacune di queste ragazze… che oltretutto sono anche laureate (cosa che mette in evidenza il livello della scuola italiana).
Con questo tipo di programma viene lanciato un semplice messaggio: «Anche se sei stupida puoi fare televisione». E sì perché queste «pupe» sono diventate in breve tempo le idole di alcune ragazze. Perché pur essendo ignoranti vengono imitate in alcuni programmi e vengono anche fatte discutere su alcuni problemi.
Grazie a questi programmi adesso in tv avremo solo ragazze ignoranti, che fanno degli stacchetti e dei calendari.

Alessia

Voglia di identificazione

La televisione, oggigiorno, è diventata un mezzo di comunicazione molto importante per tutti: attraverso la tv si può essere al corrente delle ultime notizie attraverso i telegiornali; si possono imparare «cose» nuove seguendo i documentari; se ci si sta annoiando, si può passare del tempo guardando cartoni, per i bambini, e programmi trash per ragazzi e adulti.
Ci si può quindi chiedere: a chi sono rivolte queste tre tipologìe di programmi? I telegiornali vengono seguiti da buona parte delle persone e sono idealizzati per mettere a conoscenza dell’uomo ciò che avviene quotidianamente all’interno e/o all’esterno della propria Nazione. È anche vero, però, che i fatti di cronaca mettono alla luce avvenimenti terribili come attentati, omicidi, suicidi, guerre… possono quindi essere da ispirazione ai bambini, che ne traggono modelli da imitare. I documentari sono invece indirizzati a persone di qualsiasi età perché servono per l’istruzione e la cultura generale di ognuno di noi. Sono purtroppo seguiti da pochi perché considerati noiosi e meno graditi, ad esempio, di film o telefilm. I programmi trash,come soap opere e reality sono seguiti da molte e molte persone: bambini, ragazzi, aduIti. proprio perché intrigano. Un esempio di programma trash è il reality «Grande Fratello», conosciuto in tutte le parti del mondo. Il tema di un Grande Fratello che ci sorveglia e ci condiziona in ogni nostro pensiero e in qualsiasi scelta personale è tornato alla ribalta: ciascun telespettatore ha la possibilità di identificarsi in qualche modo nelle aspirazioni e nelle inevitabili disillusioni di personaggi «normali», tratti dalla vita reale. Come spiegare il gradimento? La risposta forse è che ciascuno di noi è sollecitato dal penetrare nelle vicende segrete delle persone e che certa televisione abbia elevato lo spettacolo stesso della vita della gente «della porta accanto». Un altro motivo per cui questi tipi di programmi vengono seguiti da molti, oltre che per il contenuto, è perché vengono trasmessi in una fascia oraria in cui sono tutti a casa: vengono appunto mandati in onda in prima serata, cioè alle 21.00, quando le famiglie hanno già finito di mangiare e sono sedute davanti alla televisione. È quindi giusto e istruttivo guardare questo genere di programmi? Non è possibile cambiare le abitudini delle persone facendo in modo che i programmi trash vengano seguiti di meno e i documentari di più? Tutto ciò spetta solo a noi decidere, sperando in un cambiamento del pensiero
«umano»…

Vanessa Mortari

«Stupidi» a chi?

I Vostri figli vanno male a scuola?
Hanno attegiamenti violenti? Vi sorprende che la maggior parte delle persone giovani non hanno un livello culturale elevato?
È solo colpa della «tv spazzatura», o quasi.
I ragazzi compresi dai 6 ai 18 anni adorano guardare  reality show, ma la maggior parte di questi programmi vengono ritenuti dalla società «tv spazzatura».
Almeno un ragazzo su due guarda questi reality, affermando che è consapevole della sua stupidità ma è fortemente attratto dall’odiens che produce!
Se i vostri ragazzi non hanno un buon rendimento scolastico è perché occupano tutto il tempo che stanno a casa per guardare questi programmi che, caso strano, iniziano nel pomeriggio  e finiscono la sera sul tardi.
Se i vostri ragazzi sono violenti è perché guardano questi programmi che istigano fortemente alla violenza. Ma non è questo il problema. Quello vero è che questi programmi vengono mandati in onda troppo presto in modo che anche i bambini che non riescono a distinguere completamente ciò che si deve fare da quello che non si deve, in quanto vengono seguiti poco dai genitori ma dai nonni e dalle bambinaie che si sa, li viziano o li lasciano fare ciò che vogliono.
Ma allora come fare per evitare questi problemi?
C’è chi dice. «Sono stupidi, bisogna eliminarli e sostituirli con programmi più culturali», e altri che dicono. «No, non eliminiamoli, spostiamo semplicemente gli orari!».
Beh, sicuramente in questi tempi è difficile dire a qualcuno di non fare o produrre qualcosa, in quanto abbiamo la libertà di pensiero, di stampa, di parola, ma è ancora più difficile mettersi contro i produttori in quanto sono già stati autorizzati dai vari programmi a mandarli in onda.
Ma secondo voi è davvero colpa dei produttori? Cari signori, penso che spetti a noi decidere se essere stupidi o no, ma soprattutto miei cari genitori se volete dei figli più seri e intelligenti non abbandonateli davanti al televisore perché siete stanchi, ma dedicategli più tempo giocando con loro.

 Carla

Studenti

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