EJJP: cosìè e cosa fa

Nata ad Amsterdam nel 1992, la Ejjp (European Jews for a just peace, ebrei europei per una pace giusta), è una federazione di gruppi ebraici di vari paesi europei che si oppongono con azioni nonviolente all’occupazione dei Territori palestinesi. La fine di tale occupazione rappresenta, a loro avviso, la prima e più importante pre-condizione per la pace.
La Ejjp ha partecipato insieme alla popolazione palestinese di Bi’lin alle proteste contro il muro di separazione; ha organizzato la riunione del proprio comitato esecutivo durante la conferenza internazionale indetta per l’anniversario della lotta nonviolenta intrapresa dal villaggio; ha incontrato i membri del neoeletto parlamento palestinese, Hamas compresa, e ha aiutato la gente a ripiantare gli alberi di ulivo sradicati dagli israeliani.

La Dichiarazione di Amsterdam
«Noi, rappresentanti di 18 organizzazioni pacifiste ebraiche di 9 paesi europei, ci siamo riuniti per la Conferenza “Non dire che non lo sapevi” in Amsterdam, il 19 e il 20 settembre 2002, chiamati a discutere su: a) il governo israeliano deve cambiare la sua attuale politica e dar seguito alle proposte contenute nella presente dichiarazione; b) tutti i governi, Onu e l’Ue, devono esercitare pressioni sul governo israeliano affinché porti avanti tali proposte.
Crediamo che l’unica strada per uscire dall’attuale situazione sia attraverso un accordo basato sulla creazione di uno stato palestinese indipendente e vivibile e la garanzia di sicurezza per Israele e per la Palestina. Condanniamo tutte le forme di violenza contro i civili, da chiunque siano perpetrate.
Chiediamo: la fine dell’occupazione israeliana dei Territori palestinesi e il riconoscimento dei confini del 4 giugno 1967; il ritiro totale di tutti gli insediamenti ebraici dai Territori occupati; Il riconoscimento del diritto di entrambi gli stati ad avere Gerusalemme come loro capitale; il riconoscimento da parte di Israele della sua parte di responsabilità nel problema dei profughi palestinesi. Rivolgiamo un appello alla comunità internazionale, specialmente all’Europa, affinché offra un sostegno politico ed economico».

Boicottaggio dell’occupazione
Durante l’incontro di Londra, nel settembre 2005, la Ejjp ha deciso di aggiungere alla sua dichiarazione di intenti le seguenti clausole: a) la Ejjp sostiene azioni nonviolente che hanno lo scopo di porre fine all’occupazione israeliana della terra palestinese e alla violazione delle leggi inteazionali; b) la Ejjp richiama tutti gli stati ad assicurare che le loro relazioni con Israele siano in accordo con le leggi inteazionali e con la Dichiarazione universale dei diritti umani.
«Per 38 anni nei Territori hanno avuto luogo confische di massa della terra, blocchi stradali, uccisioni extragiudiziarie, chiusure, coprifuochi, punizioni collettive. Il governo israeliano, attraverso gli anni di occupazione, si è sentito autorizzato a violare le leggi inteazionali… Le Nazioni Unite e la comunità internazionale hanno fallito nel portare a compimento ogni concreta sanzione contro la violazione israeliana del diritto internazionale. La nostra azione di cittadini attraverso l’Europa è rivolta ai governi affinché smettano di usare due pesi e due misure e di assecondare Israele».

Angela Lano

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