La pensione, le ricette, le medicine, i prezzi: lo sfogo di una pensionata come tante.
Io sono una pensionata con il «super minimo», dove però di super c’è soltanto il nome. Nella mia situazione ci sono tantissime signore vedove e, ogni volta che ci incontriamo, concludiamo che non possiamo più andare avanti così. Il nostro Presidente dice che ha abbassato le tasse, ma a chi? Ai pensionati medio-alti o agli industriali abbassando l’Irpef del 3-4%, per noi cittadini normali il reddito non è aumentato di certo, anzi è vero il contrario.
Vorrei parlare, per esempio, dei problemi della sanità, che dobbiamo quotidianamente affrontare. Per poterci curare noi anziani, affetti da osternoporosi, artrosi, ecc. dobbiamo spesso ricorrere a terapie alternative, per evitare di ingerire dei medicinali antinfiammatori che ci rovinerebbero lo stomaco. Possiamo farlo, ma a nostre spese per almeno il 50%.
Nelle Asl hanno tagliato diverse prestazioni terapeutiche e sono aumentati i costi del tichet sulle ricette mediche. Prima si pagavano 2.000 lire per la prescrizione di 2 farmaci, oggi si pagano 2 euro per la prescrizione di un solo farmaco. Per fare alcune terapie strumentali di fisioterapia: biodinamica, radioterapia, occorre spendere dai 100 ai 200 euro. E che dire dei farmaci salva-vita? Hanno tolto le pastiglie per la pressione, per la labirintite. Per farla breve: per curarci dobbiamo comprare le medicine al banco. I costi si aggirano sui 500-600 euro all’anno.
Ma il signor Presidente ci consola dicendoci di mettere da parte gli scontrini di cassa della farmacia perché abbiamo diritto alla fiscalizzazione detraibile del 19%. Ci consiglia, inoltre, di fare la dieta, così ci passano tutti i malanni. Noi anziani vogliamo rispondere al Presidente, che tagliando lo stato tutte le risorse per curarci, a noi rimangono pochi spiccioli per tirare avanti… fino a fine mese.
La nostra pensione non ce l’hanno aumentata in base al costo della vita, al passaggio dalla lira all’euro e all’indice Istat. Senza dimenticare, voglio sottolinearlo con forza, che a noi la pensione non ce la regala nessuno: per essa abbiamo lavorato e versato i contributi. •
Grazia Sergi