LETTERE – Ma perché Cristo ha fatto seccare il fico?

Botta e risposta tra un lettore
e il nostro collaboratore don Paolo Farinella.

D i solito non contesto il contenuto degli articoli giornalistici, ma ora lo faccio, perché ho avuto la netta sensazione che la verità sia stata travisata. Si tratta dell’articolo «Perché il dolore e la morte?» di Paolo Farinella (Missioni Consolata, febbraio 2005).
«Dio non vuole né permette alcuna disgrazia». Questa frase non ha fondamento nelle sacre scritture! Il Vecchio Testamento è ricco di episodi che rivelano che Dio è intervenuto in maniera forte nei confronti dell’uomo. E nel Nuovo Testamento possiamo ricordare che Cristo fa seccare il fico che non dà frutti fuori stagione, poi c’è la parabola dei talenti, quella delle vergini sagge, il giudizio universale, ecc. Non ci è lecito inventare un Dio che non esiste.
Dio permette le disgrazie, non per vendetta, ma perché l’uomo rinsavisca e salvi la sua anima! Quindi anche in questo manifesta la sua bontà. A proposito dei bambini, non possiamo ragionare come i non credenti: la Perfetta Giustizia, i cui confini ci sono ignoti, li ricompenserà in modo sovrabbondante della sofferenza, sorretta e lenita dalla sua misericordia.
Nessuno si può permettere di giudicarLo. Domina gli eventi: dal vangelo ricordiamo la tempesta sedata, l’invito a pregare perché «non accada in inverno», l’affermazione che i «capelli sono contati» ecc.
Che dire di quanto è avvenuto a Vailankanni (India), nuova Lourdes, dove il mare si è fermato all’ingresso del santuario, come riferisce Avvenire e Eco di Medjugorje, dopo aver spazzato via ogni cosa? In questo caso il messaggio mi sembra chiaro: in Maria c’è la salvezza, soprattutto quella spirituale! «Dio è già là che aspetta, perché nessuno in quei tragici momenti si senta solo». Questa frase trova riscontro nel vangelo: basta pensare alla parabola del figliuol prodigo, dove il Padre lascia che il figlio cada nel «letame» che si è scelto, ma è anche pronto ad accoglierlo, senza rimproverargli nulla quando rinsavisce.
«In un tempo in cui attraverso i satelliti si riesce a individuare una formica nera su una pietra nera in una notte senza luna». La frase è completamente infondata. Questa presunta onnipotenza dell’uomo non esiste: in caso contrario Ben Laden sarebbe già stato catturato e la guerra irachena finita!
Maremoti, terremoti ed eruzioni vulcaniche non possono essere collegati alla gestione disordinata del nostro ecosistema, perché non si spiegherebbe l’eruzione del 79 d.C. o il maremoto che ha colpito Messina nel 1908. L’ipotesi che le catastrofi naturali possano essere causate dai nostri peccati, potrebbe essere plausibile, ma indimostrabile, perché l’intera umanità dovrebbe vivere per lunghi periodi senza peccare.
E veniamo alle affermazioni che riguardano il capo del governo: se ragionasse come l’autore dell’articolo vorrebbe, sarebbe riuscito a occupare l’attuale posizione? Per i suoi interessi riesce a sfruttare bene i nostri egoismi!
Due lettere della direzione offrono spunti di riflessione sugli armamenti e le fabbriche d’armi. La proposta di riconversione è un ritornello datato e affonda le sue radici nella propaganda politica degli anni sessanta e non è attuabile. Io penso che il cristiano non debba dare indicazioni su come si devono comportare gli altri, ma cercare le vie da seguire in conformità al messaggio evangelico.
E allora? I cattolici potrebbero dare un segnale molto forte. Ogni reddito scaturisce dal Pil. Quindi anche chi non lavora nell’industria bellica o chi non vi ha investito dei capitali, gode dei suoi frutti. Se calcoliamo in che percentuale l’industria bellica contribuisce alla formazione del reddito, conosciamo il suo apporto al nostro benessere.
Coscienti che quella ricchezza gronda sangue e sofferenze umane, potremmo offrirla in dono a quei popoli che subiscono la guerra a parziale riparazione.

Mario Rondina – PU

Signor Mario, di fronte alla sua lettera, mi sento in dovere di tentare una risposta, anche se penso che sia molto difficile, perché le sue argomentazioni spazzano via quattro secoli di studi e ricerche bibliche, come anche l’insegnamento del Concilio Ecumenico Vaticano ii, e cioè: che la Provvidenza non si sostituisce affatto all’autonomia delle realtà terrestri e alla responsabilità dell’uomo.
Lei ha ancora un approccio scritturistico di tipo «fondamentalista» o, per dirla con san Paolo, di natura «letterale».
Sono l’autore dell’articolo criticato e affermo quello che ho scritto da 30 anni e mai nessuno ne ha contestato la fondatezza sia biblica che teologica, perché l’impostazione del problema e la risposta sono coerenti: sfido chiunque a trovarvi qualcosa di «eterodosso». Se usiamo il sistema del «taglia-ritaglia-e-cuci», tutto è possibile, anche il suo contrario. A me pare che lei sia stato attento a «singole» affermazioni che, facendo problema alle sue personali convinzioni e tolte fuori dal loro contesto, dicono assolutamente nulla o fanno dire sciocchezze che mai sono passate per la mia mente.
Rispetto tutti gli approcci di natura religiosa, perché sono convinto che per arrivare a Dio vi siano tante strade quante sono le persone; ma non può pretendere di leggere «la scrittura» senza tenere conto degli studi e degli sviluppi degli ultimi quattro secoli, che oggi sono insegnamento comune in tutte le università cattoliche, comprese quelle pontificie (tranne qualcuna che, fraintendendo il significato di «tradizione», contesta tutto ciò che viene dopo il Concilio Vaticano ii).
Mi riferisco a Lefèvre e altri suoi seguaci, che vedono Dio come «giustizia» e mai come «misericordia». Noi attribuiamo a Dio un concetto di «giustizia modea», che non ha alcuna cittadinanza nella Bibbia, e dimentichiamo che in Dio il nuovo nome della giustizia è «misericordia» o, per dirla con la stessa Bibbia, «tenerezza» o, meglio, «fremito di viscere» (Sal 51/50).
Lei, signor Mario, ha un concetto «materialista» di Dio, di stampo cartesiano, e, inconsciamente, se lo immagina come un orologiaio che passa il tempo a sistemare meccanismi, ad aggiustare il tiro per tenere a bada tutta quell’umanità ribelle che non sta in riga. A me pare che lei abbia trasferito alla Bibbia l’idea di Dio che lei si è fatto nell’arco della sua formazione.
Per dare una risposta adeguata alle difficoltà che lei pensa di avere trovato nel mio articolo, dovrei scrivere un intero corso non solo di sacra scrittura, ma anche di teologia e di storia della teologia. Non è possibile. Penso che nella sua città non mancheranno occasioni di approfondimento. Posso solo garantirle che credo fermamente nella Provvidenza e proprio questa fede fonda la certezza che Dio è Padre e, come Padre, non può volere il male o la sofferenza per i suoi figli; ma quando questi accadono, perché sono intrecciati alla vita, Dio è già lì.
Questo è il succo dell’Antico e del Nuovo Testamento, al di là delle singole frasi che possono anche fare di Dio un assassino o un guerrafondaio o un sadico o un violento senza scusa o un cecchino che si diverte al tiro al bersaglio.
La Bibbia è parola di Dio scritta con parole umane (legga la Dei Verbum del Concilio Vaticano ii, che è vincolante per ogni cattolico); e gli agiografi scrivono con le conoscenze che hanno del loro tempo, i limiti propri e i propri sentimenti. Bisogna sapere distinguere questi livelli; ed è per questo che ho dedicato tutta la mia vita allo studio esclusivo della parola di Dio.
Il suo approccio sentimentale merita rispetto, ma lei non può pretendere che sia l’unico e il solo possibile; anzi le garantisco che non fa giustizia né a Dio né alla sua parola, perché lei facilmente corre il rischio di fare confusione tra rivelazione, che è vincolante per ogni credente, e tradizioncelle, anche dignitose, che sono e restano soltanto nell’ambito delle devozioni private, libere e non impegnative come le apparizioni della Madonna (comprese quelle di Fatima e Lourdes, riconosciute dalla chiesa, ma non imposte e non vincolanti per i credenti).
Lei fa riferimento ad una apparizione ancora sub iudice, come quella di Medjugorje (forse non sa che ai preti è proibito organizzare pellegrinaggi a quel santuario?), che non vuole assolutamente dire nulla. Dell’altra, in India, che ferma l’acqua davanti alla sua cappella e lascia che l’acqua distrugga le case della povera gente, beh, è meglio non parlarne, perché ritengo che la Madonna sia persona seria. Un cattolico che non crede alle apparizioni della Vergine non è meno cattolico di chi invece vi crede: questa è dottrina ufficiale della chiesa.
Lei contesta affermazioni che non sarebbero nella sacra scrittura e poi intende provare le sue affermazioni con le apparizioni della Madonna e, per giunta, con quelle che nemmeno la Chiesa ha riconosciuto né intende riconoscere. Strano modo di affrontare problemi gravi e solenni che toccano l’umanità, come il dolore e la sofferenza, che non sono armi con cui Dio ricatta l’umanità.
Questo Dio, caro signor Mario, è morto con Gesù Cristo, che appunto si è limitato a fare seccare un fico, per altro già secco, senza fare danni ad alcuno se non allo stupore dei discepoli.

Mario Rondina

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