Eucarestia & Missione
In questo anno, consacrato all’eucaristia, i cristiani sono invitati ad accostarsi con rispetto e devozione al mistero della presenza di Cristo in mezzo all’umanità. Il mondo missionario s’interroga su come la sua azione di evangelizzazione e di promozione umana può far riferimento all’eucaristia, quale momento privilegiato di riflessione nel suo incedere sui sentirneri della storia umana.
In una sana prospettiva missionaria, oltre alla devozione e al culto liturgico che le sono dovuti, l’eucaristia contiene numerosi e puntuali riferimenti all’impegno di denuncia per i mali della terra e di solidarietà con tutti gli oppressi del mondo. Ecco alcuni esempi.
Durante la messa della notte di natale 1537, nella cattedrale di Hispaniola (oggi Santo Domingo), fra’ Montesino de Guzmán, pronunciò una fortissima omelia contro i conquistadores spagnoli, che sulle terre appena scoperte rubano, ammazzano, seviziano gli indios. Quell’omelia colpì profondamente un giovane novizio domenicano, Bartolomé de las Casas: scosso dalle parole del suo confratello, diventò il più strenuo difensore degli indios.
Quella denuncia, pronunciata in una solenne celebrazione eucaristica, fu un incisivo punto di partenza per l’attenzione e la cura che la chiesa latinoamericana ha sviluppato verso gli indigeni lungo i secoli, difendendoli dai soprusi dei nuovi arrivati.
Sempre in un contesto prettamente missionario, l’eucaristia si fa memoria di martirio e celebrazione di speranza. Questo aspetto è testimoniato dallo scrittore cattolico giapponese Susaku Endo nel suo romanzo Silenzio, dove viene narrata la persecuzione che, tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600, annientò tutte le comunità cristiane fondate da san Francesco Saverio. Si salvò solo un «piccolo resto». Nel 1870, quando i missionari europei poterono rientrare, arrivati nel porto di Nagasaki, si sentirono chiedere dai discendenti di quei cristiani giapponesi di celebrare l’eucaristia in memoria dei loro martiri: un’eucaristia attesa per più di 200 anni!
I n occasione dell’anno eucaristico, iniziato proprio nello scorso ottobre, mese missionario per eccellenza, Giovanni Paolo ii ha ripreso ed evidenziato questi temi nella lettera apostolica Mane nobiscum Domine. In essa il papa ricorda che «l’eucaristia ci spinge a mostrare solidarietà verso gli altri, rendendoci promotori di armonia, di pace e, specialmente, di condivisione con i bisognosi.
L’«Anno dell’Eucaristia» deve condurre le comunità diocesane e parrocchiali a un particolare interessamento per le varie manifestazioni della povertà nel mondo, come fame e malattie nelle nazioni in via di sviluppo, solitudine degli anziani, disoccupazione, sofferenze degli immigrati. Questo criterio di carità sarà il «segno dell’autenticità delle nostre celebrazioni eucaristiche».
L’eucaristia, prosegue il papa, «non è solo espressione di comunione nella vita della chiesa; essa è anche progetto di solidarietà per l’intera umanità. Nella celebrazione eucaristica la chiesa rinnova continuamente la sua coscienza di essere segno e strumento, non solo dell’intima unione con Dio, ma anche dell’unità di tutto il genere umano».
Ogni messa, anche se celebrata nella più umile delle comunità e nelle regioni più sperdute della terra, porta in sé il segno indelebile della universalità. Il cristiano che partecipa all’eucaristia, impara a farsi promotore di comunione, di pace, di giustizia e di solidarietà in tutte le circostanze della vita.
I l nuovo millennio è iniziato avendo davanti a sé lo spettro del terrorismo e la tragedia della guerra. La grande famiglia missionaria, che reca in sé come la coscienza storica di un cammino di evangelizzazione che ha plasmato intere generazioni, chiama i cristiani a vivere più che mai il mistero dell’eucaristia come scuola di pace, in cui uomini e donne, partecipando alla vita di Cristo, si fanno tessitori di dialogo e comunione, oltre che costruttori incessanti di cammini di giustizia e di pace.
Interessanti pagine di vita attendono ancora di essere scritte nel meraviglioso libro della missione, da chi con fede e umiltà celebra e partecipa al mistero dell’eucaristia.
Mario Bandera
Mario Bandera