ECONOMIA / La cattiva globalizzazione (1): Tobin Tax e Attac

Tobin Tax e Attac

L’ECONOMIA MONDIALE IN MANO
AGLI SPECULATORI


Da anni gli scambi inteazionali sono dominati dall’economia monetaria-speculativa.

Con benefici per un pugno di uomini e danni immensi per stati, imprese e cittadini.

Ogni mattina gli speculatori mondiali giocano sui mercati valutari inteazionali, scommettendo sull’andamento dei tassi di cambio. Con poche transazioni questi soggetti riescono ad accumulare ingenti ricchezze comprando e rivendendo valute, il tutto a danno delle economie nazionali, delle imprese e di tutti i cittadini. Oggi le transazioni economiche sono dominate dalle speculazioni monetarie, che sovrastano gli scambi dell’economia reale.
Si può fermare la speculazione finanziaria mondiale? Un primo importante passo sarebbe quello di introdurre la Tobin Tax: una piccolissima tassa sulle transazioni valutarie che andrebbe a colpire gli speculatori.
Secondo l’associazione Attac (*), in base ad una stima prudente, attraverso questa tassa si potrebbero raccogliere tra i 90 e i 100 miliardi di dollari l’anno, una cifra che corrisponde al doppio di quanto viene oggi destinato alla cooperazione allo sviluppo. Il gettito sarebbe raccolto a livello nazionale dalle banche centrali che ne tratterebbero una quota per attività nazionali (interventi sociali e per l’occupazione), destinandone un’altra ad attività inteazionali (cooperazione allo sviluppo, salvaguardia dell’ambiente, tutela dei diritti umani). La tassa Tobin, inoltre, favorirebbe il controllo dei flussi finanziari al fine di combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio dei proventi derivanti da traffici illeciti.

Il sistema è stato strutturato in modo che gli affari vengano prima di tutto e tutti, business as usual. La liberalizzazione dei movimenti di capitali che sfuggono a qualsiasi controllo; la crescita esponenziale delle transazioni finanziarie, accelerata dalla rivoluzione delle comunicazioni prodotta da internet; il diffondersi e rafforzarsi dei paradisi fiscali; la maggioranza dei media che decanta le virtù del sistema e ne tace le sempre più vistose pecche; la sudditanza della politica ai mercati: tutti questi fattori hanno contribuito a consolidare il sistema.
In occasione della tragedia del maremoto asiatico (dicembre 2004), si è parlato molto di aiuti e debito estero, riprendendo una proposta fatta all’Onu. Al riguardo, ha scritto Ignacio Ramonet, direttore de Le monde diplomatique: «Questa idea di “tassa planetaria” – prelevata sui mercati di cambio (Tobin Tax), sulle vendite d’armi o sul consumo di energie non rinnovabili – è stata presentata all’Onu il 20 settembre 2004 dal presidente brasiliano Lula, dal cileno Lagos, dal francese Chirac e da Zapatero, primo ministro spagnolo. Più di 100 paesi, ossia più della metà degli stati del mondo, appoggiano questa felice iniziativa».
Non è facile cambiare le regole del gioco, ancorché palesemente ingiusto. Ma si può fare.

Pa.Mo.

Fonti:
• Alex C. Michalos, Un’imposta giusta: la Tobin Tax, Ega Editore, Torino 1999
• Attac Italia, Taxman e Tobin, Roma 2004 (una guida didattica utilizzabile anche nelle scuole)

I siti di Attac (*):
• www.attac.org
• www.attac.it
(*) Associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l’aiuto ai cittadini; sede di Roma: 06.68136325

Paolo Moiola

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