LETTERAAntico Testamento, pieno di battaglie

Spettabile redazione,
su Missioni Consolata di luglio-agosto 2004 c’è un accenno al film La passione di Mel Gibson; c’è un interessante articolo sulle bombe atomiche dello stato di Israele; nell’ultima pagina si parla di Mosè.
Gibson ci ha ricordato, in modo crudo ma efficace, che a condannare a morte Gesù è stato il mondo dell’Antico Testamento, che non poteva sopportare un totale capovolgimento di principi, come quello portato dall’insegnamento di Cristo. L’Antico Testamento è pieno di battaglie, di nemici: un «popolo eletto» che combatte in continuazione. È un’epopea per gli israeliti, più o meno com’è l’Iliade per i greci, senza introdurre alcun giudizio di valore.
La lontana eredità dell’Antico Testamento sono le testate nucleari di Israele e il vergognoso incondizionato appoggio degli Stati Uniti.
Forse, dopo 18 secoli da quando sono prevalse (anche con la violenza) le correnti contrarie a Marcione e allo gnosticismo, siamo ancora in tempo per abbandonare Adamo ed Eva, Abramo, Mosè e tutti i personaggi di quel mondo: il nostro fondamento dovrebbe essere solo l’insegnamento di Gesù Cristo; senza alcuna condanna del passato, ma si tratta di filosofie e fondamenti del tutto diversi.
Se vogliamo trovare un insegnamento precedente, simile a quello di Cristo, non dobbiamo cercare nell’area mediterranea, ma nel nord dell’India, dove da circa cinque secoli si stavano diffondendo il buddismo e il jainismo. In particolare: il buddismo mahayana, la cui essenza è l’amore compassionevole verso tutti gli esseri viventi, ci invita, come Gesù, a un’empatia e amore verso tutte le entità naturali.

Guido Colombo
Brescia

Secondo la teologia cristiana, Cristo da sempre è presente nella storia: «tutto fu creato in Lui e per Lui» (Col 1,16). Il Concilio ecumenico Vaticano ii ha dichiarato che le culture di ogni tempo contengono semina Verbi, ossia «semi di Cristo» (cfr. Ad gentes, 11). Questa affermazione, che risale ai padri della Chiesa del ii secolo, è di enorme importanza per i missionari, che devono riconoscere e valorizzare i «semi di Cristo», presenti in ogni popolo.
E Gesù Cristo condanna ogni violenza.

Guido Colombo

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