LETTERAInternet in Africa
Cari missionari,
ho letto su una rivista missionaria che le linee telefoniche dell’intero continente africano sono pari a quelle della sola New York: l’Africa conta meno dell’1% nelle connessioni Inteet mondiali. Però… mio cugino, in Finlandia, può telefonare in Africa attraverso un collegamento satellitare via internet (attraverso il microfono del computer, con un programma e un gestore di linea satellitare).
In generale oggi esistono tecnologie che permettono, attraverso la linea satellitare, di comunicare superando enormi distanze. E poiché in Africa non esistono modee e funzionali linee di comunicazione che coprono il territorio di uno stato nazionale, si potrebbe con questi nuovi strumenti di comunicazione, oltre che fornire informazioni, dialogare e/o utilizzarli per le missioni o per chi vi lavora.
Non so se riesco a far capire ciò che voglio dire. In parole semplici: se in qualche parte del mondo sono privi di linee di comunicazione, si può sopperire attraverso il satellite.
Riguardo ai mezzi economici, io vi posso aiutare solo con la preghiera, affinché altri, più ricchi, vengano incontro ai vostri bisogni.
Infine, se vi chiedete «Noi che c’entriamo?», la risposta è: «Voi potete informare i missionari di queste nuove possibilità (se non lo sanno già) e chi è addetto, come voi, all’evangelizzazione può aiutare lo sviluppo dei continenti più poveri, non solo in modo spirituale, ma anche materiale».
Massimo Piermattei
(via e-mail
I missionari sono a conoscenza delle enormi possibilità di informazioni offerte da Inteet e dal sistema satellitare. Ma non molti possono ricorrere a questi mezzi.
Pensando ai paesi poveri, nel 2002 il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali scriveva: «È necessaria giustizia, in particolare per eliminare il digital divide, il divario di informazione fra ricchi e poveri del mondo. Ciò richiede un impegno in favore del bene comune internazionale e la globalizzazione della solidarietà» (La Chiesa e Inteet, 12).
Massimo Piermattei