Per non essere pazzi
Cari missionari,
leggo da anni Missioni Consolata, che per me è la stella cometa dell’editoria. Quello che vi distingue è che non siete di parte: non vi lasciate abbindolare dai potentati, ovvero da quelli che decidono per gli altri e credono sempre di avere ragione.
Pensiamo alla Spagna, al suo «11 febbraio». Ancora orrore e morti innocenti per colpa di terroristi, i quali hanno trovato terreno fertile per le loro efferratezze nelle politiche inteazionali di parte. Bisogna eliminare i pretesti che permettono ai terroristi di compiere stragi assurde… Perché a baschi o ceceni non si riconosce finalmente l’indipendenza? Cosa costa, se serve per la pace in Spagna e Russia?
Mi chiedo quanto tempo ci vorrà ancora per creare lo stato della Palestina (di conseguenza si garantirà la sicurezza in Israele). Mi chiedo pure che cosa può pesare sugli arabi, sul piano politico internazionale, senza che contino solo per il loro petrolio. Infine mi domando: perché non si cerca di andare contro corrente, offrendo noi (popoli del 2000) a tutti la mano della ragionevolezza.
Alessandro
Modena
P. S. Scandaloso il vostro calendario del 2004, perché c’è una danza cinese o un indio yanomami seminudo? Per carità! Oggi il vero scandalo è il continuare a ragionare con… due pesi e due misure.
L’invito alla ragionevolezza è di cogente attualità, specialmente di fronte al terrorismo e alla guerra: guerra che l’enciclica Pacem in terris definisce «alienum a ratione» (43). L’espressione fu tradotta dal vescovo Tonino Bello con «roba da matti».
Circa il nostro scandaloso calendario, ecco altre considerazioni.
Alessandro