Rimanere giovani
Cari missionari,
«Non fate alcuna cosa che non vi riempia la pancia». Frase fatta, sentita molte volte, durante e subito dopo l’ultima guerra mondiale. Era un insegnamento per la sopravvivenza.
Oggi, dopo anni di ricostruzione e lavoro, le cose sono migliorate, e la fame tra noi è quasi inesistente. A tal punto che gli insegnanti modei raccomandano il rovescio della medaglia: «Mantenete la linea, non mangiate troppo».
Slogan pubblicitari, bombardati continuamente nelle orecchie e nei cervelli da togliere quel po’ di sorriso rimasto sulle labbra dei giovani e la gioia di vivere, riducendo i sentimenti a cose futili. Voi, missionari, potete fare qualcosa? Sì. Grazie a Dio, avete personaggi validi per spiegare valori ben superiori ai suddetti.
Abbiamo bisogno di conoscere, per amare meglio, Colui del quale ci si può veramente fidare. Rimanere in silenzio, in certi momenti, è utile e doveroso. Il dialogo, a volte, si riduce all’essenziale: dono di amore, richiesta di ascolto, compagnia premurosa. Ecco di che cosa ci si può riempire il cuore e la mente (senza proporre sempre la pancia piena o vuota).
Parlare ai giovani di nostro Signore, vero Dio e vero uomo. Lo si può fare anche a puntate, quali:
– Gesù e i maestri della legge;
– le predicazioni alle folle;
– i colloqui sussurrati ad alcuni personaggi;
– le guarigioni e la risurrezione (con la sua commozione e compassione);
– le conversioni e il perdono dei peccati…
È giusto che questi argomenti vengano sviluppati sulle vostre riviste al posto di pettegolezzi e notizie vergognose. Alla maggioranza delle persone vere interessano le verità, dette da persone competenti, in modo comprensivo e rispettoso.
La fantasia, i desideri di sapere dov’è il bello e il buono concorrono a farci rimanere giovani nello spirito, a riempire il cuore di gioia, ad amare ciò che si apprende. Non vale la pena tentare questa sfida?
Per tante persone di buona volontà, la domanda finale è retorica. Ma è anche una provocazione, un incoraggiamento.
Cherubina Lorusso