Superbi e umili

Signor direttore,

ho letto gli interventi dei lettori Musso e Telloli (Missioni Consolata, giugno 2003). Non mi piacciono le contrapposizioni: sono antievangeliche e incivili.
Dò una valutazione sufficiente a Musso, perché mi sembra più realista; meno sufficiente a Telloli, perché più elucubrato e arzigogolato.

Gesù, uomo-Dio, maestro e guida degli uomini di ogni epoca, ha preso la frusta e ha rimproverato Pietro per il colpo di spada: due modi, secondo le circostanze storiche, in cui si imbatte l’umanità, nelle quali deve intervenire l’azione forte della giustizia: c’è un tempo per reagire con violenza e un tempo in cui cedere. Ci deve essere spazio e liceità per una cosa e l’altra.
Soprattutto per resistere ai superbi.

Il termine «violenza» non ci piace. Inoltre preferiamo l’espressione «essere umili», perché, secondo il Magnificat, spetta a Dio resistere e debellare i superbi.

don Renzo Cortese

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