I conti non tornano

Gentile ing. Battaglia,

nel suo articolo (Missioni Consolata, luglio 2003) leggo: «In Egitto, l’estrazione di acqua dal Nilo ha distrutto 30 delle 47 specie ittiche, mentre altre 25 sono rare o a rischio di estinzione». Probabilmente le è sfuggito qualcosa, perché i conti non tornano.

Non prenda l’osservazione come pedanteria: infatti condivido tutto quanto lei scrive; anch’io da anni faccio conoscere le sue tematiche (anche in ambito religioso, dove erroneamente sono un po’ trascurate). Precisione e rigore scientifico servono per non prestare il fianco a facili obiezioni, che mirano solo a squalificare il punto di vista ambientalista.

Conosco tabelle (ad esempio sul calcolo dell’impronta ecologica) di cui gli stessi «esperti» divulgatori non sono stati in grado di indicare come si era arrivati ai valori indicati. Anche in questo ambito circolano cifre generiche: non si sa da chi e quando sono state messe in giro; cifre che, senza alcuna verifica, tutti citano.

Per modificare i comportamenti individuali, è necessario far crescere la cultura collettiva sull’ambiente con informazioni precise; altrimenti, poiché le scelte da compiere sono scomode e il resto dell’informazione spinge in direzione opposta, anche un piccolo errore diventa un alibi per ignorare la verità incontrovertibile proposta. Di questa verità, purtroppo, tutti stiamo facendo esperienza (ottimo, a proposito, il box sopra il passaggio «incriminato»).

La ringrazio per le spiegazioni che mi darà. Sono un suo attento lettore e, salvo casi come quello segnalato, considero verificati i dati che lei cita.

Silvia Battaglia risponde:

Ringrazio il gentile lettore. Concordo sulle sue osservazioni circa le fonti d’informazione. Fonti non rigorose possono essere usate persino per dimostrare il contrario della stessa realtà.

Correggo la frase: «In Egitto, l’estrazione di acqua dal Nilo ha distrutto 30 delle 47 specie commerciabili di pesce. In Europa, il Reno ha visto scomparire 8 delle sue 44 specie ittiche, mentre 25 sono rare o a rischio di estinzione» (Guida del Mondo.
Il mondo visto dal Sud, EMI, Bologna 2001).

«Per fortuna» l’errore è mio, e non di una fonte autorevole.

Giovanni Guzzi

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