Egregio direttore,
gli articoli sul Venezuela e a favore di Chávez mi fanno perdere la stima verso la rivista; sembrano un servizio a non bene definiti interessi. È propaganda ad un personaggio controverso. Pensi, se in Venezuela o in qualunque altra nazione, si mettessero a fare (con entusiasmo poi) propaganda per Berlusconi o Bertinotti! (Per Bertinotti, in questo caso, visto che Chávez è filo-castrista e intende instaurare in Venezuela il regime che ha ridotto i cubani ad uno stato di dipendenza umiliante e fame perenne).
Che cosa c’è dietro tutto questo? Non credo che siate così sprovveduti da non accorgervi del rischio di cadere in un equivoco che vi esporrà al peggio.
La demagogia di Chávez ha il suo fascino, avendo fatto i poveri i protagonisti della sua politica. Tuttavia, finora, il protagonismo dei poveri resta verbale; la politica di Chávez non ha ancora portato alcun frutto di benessere e sta distruggendo la nazione. Anche Hitler incontrò molto consenso…
Direttore, anche se il presidente fosse una cima, gli manca però l’essenziale: la capacità di aggregare tutta la popolazione sotto la sua egida e di appianare i contrasti.
Chávez eccita le disuguaglianze (come avete fatto voi). Questo è molto significativo, perché è l’aria che si respira in Venezuela ad opera del presidente.
«Una casa divisa in se stessa va in rovina» dice Gesù. È quello che sta accadendo al Venezuela. E di questo al presidente non importa un bel nulla.
Direttore, non potrebbe stampare anche la mia prima lettera, per rendere più oggettivi gli argomenti trattati, cioè per sentire anche altre campane? Anche questo fa parte della giustizia, le pare?
Signora Maria, grazie anche della sua prima lettera; non è stata pubblicata perché è giunta in ritardo rispetto ai tempi di lavorazione di Missioni Consolata. Appare ora nella rubrica «Battitore libero».
Sul Venezuela abbiamo pubblicato quattro articoli: nel primo il generale Nestor G. Gonzáles sostiene che Chávez ha tradito il Venezuela consegnandolo alla guerriglia colombiana; nel secondo padre Agostinho Barbosa afferma che il presidente ha buoni ideali, ma finora ne ha realizzati pochi; nel terzo intervengono alcuni ministri del presidente; nel quarto, infine, altri venezuelani ricordano la situazione di violenza, ma anche di speranza (cfr. Missioni Consolata, maggio, giugno, luglio-agosto, settembre 2003).
Signora Maria, non abbiamo fatto risuonare più campane sul controverso Hugo Chávez?
Maria Ricci