La presenza
Domenica 9 marzo, nella parrocchia di S. Martino a Gangalandi di Lastra a Signa (FI), si tenne l’assemblea diocesana di Azione cattolica dedicata ai giovani, con l’approfondimento dei temi «chi siamo», «cosa cerchiamo», «in cosa crediamo». Vi partecipai quale presidente dell’Azione cattolica della parrocchia di S. Maria ausiliatrice (Firenze), unitamente alla responsabile del settore giovani.
Importante fu, nell’intervento dell’assistente nazionale giovanile, don Francesco Silvestri, la riflessione sul tema «verità». La verità è Lui, Gesù: con i suoi immutabili insegnamenti ci indica la via da seguire e, con il suo sacrificio d’amore, ci fa giungere alla vita eterna, vero scopo della nostra esistenza.
Pertanto è con Lui che, ogni giorno, dobbiamo cercare il diretto contatto spirituale, rispondendo al grandissimo dono di amore dell’eucaristia. Il Signore, grazie all’ostia consacrata, è sempre presente nelle chiese parrocchiali, con possibilità per noi di andare a trovarLo quando vogliamo. E noi a Firenze abbiamo la fortuna di averLo, ogni giorno, solennemente esposto nelle due piccole chiese di via Faenza e via Rucellai, presso la stazione di S. Maria Novella.
A questo costante, quotidiano e personale rapporto di amore Gesù ci tiene moltissimo, come si rileva anche dalla promessa che Egli stesso fece a suor Maria Consolata Betrone, clarissa cappuccina di Moncalieri, di cui il 6 aprile scorso è stato commemorato il centenario della nascita pure a Firenze con una tavola rotonda presso il monastero delle clarisse cappuccine di via S. Marta, 18.
«Ogni tuo atto d’amore – rivelò Gesù a Maria Consolata – rimane in eterno. Ogni tuo atto d’amore ripara per mille bestemmie. Ogni tuo atto d’amore è un’anima che si salva. Per un tuo atto d’amore creerei il paradiso… L’atto d’amore ti aiuta a valorizzare al massimo ogni istante di questa giornata terrena, facendoti osservare il primo e massimo comandamento: “Ama Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente, con tutte le tue forze”».
«Gesù ti amo»: una piccola frase, ma espressiva ed efficace che, ripetuta spesso durante la giornata (anche, ad esempio, nell’attesa del verde di un semaforo) realizza quell’«atto incessante di amore» che costituì il programma di vita di suor Consolata e che consente pure a noi di vivere il rapporto personale con Gesù, verità, via, vita. Senza dimenticare di andarLo a trovare dove è presenza eucaristica, da Lui stesso più volte confermataci con tanti miracoli.
Tra i miracoli eucaristici ne ricordo alcuni: nell’anno 595 a Roma (pane in carne e sangue); nel 750 a Lanciano (l’ostia si converte in carne e il vino in sangue del gruppo AB, lo stesso risultato dalle analisi del sangue della Sindone); nel 1171 a Ferrara (l’ostia sprizza sangue); negli anni 1230 e 1595 a Firenze in S. Ambrogio (sangue coagulato e ostie illese nel fuoco); nel 1263 a Bolsena (ostia sanguinante); nel 1330 a Cascia (ostia insanguinata); nel 1333 a Bologna (l’ostia si eleva); nel 1453 a Torino (ostia elevata in aria); nel 1535 ad Asti (ostia sanguinante); nel 1730 a Siena (conservazione di ostie consacrate); nel 1772 a Napoli (ostie ritrovate intatte); nel 1847 a Torino con S. Giovanni Bosco (ostie moltiplicate).
Al riguardo esiste una videocassetta televisiva, dal titolo «È la speranza» (dura circa un’ora).
Anche in Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Portogallo, Svizzera, Germania, Austria e Polonia si ebbero diversi miracoli eucaristici.
In conclusione, non si può scordare l’enciclica di Giovanni Paolo II Ecclesia de Eucharistia. Inoltre, fra i misteri del rosario, il papa ha inserito anche «i misteri della luce», tra cui l’istituzione dell’eucaristia. È il mistero che realizza la consolante promessa di Gesù: «Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo» (Mt 28, 19-20).
Giuseppe Simini
Giuseppe Simini