Egregio direttore,
leggo il numero di aprile e
rimango stupito dell’articolo
sulla Cina. Per quanto
interessante, lo trovo
assoggettato su posizioni
economiche pericolose e
ideologiche. Come viene
messo bene in evidenza
dagli articoli dell’ingegnere
Battaglia, esistono limiti
allo sviluppo imposti
dal nostro stesso pianeta.
Se un mercato come
quello cinese iniziasse a
consumare come quello
occidentale, presto dovremmo
dire addio al
mondo, data la limitatezza
delle risorse e l’inquinamento
provocato.
Comunque mi complimento
per la linea editoriale
e vi esorto a continuare
lungo questo percorso.
Condividiamo le sue
preoccupazioni, signor
Luca. E sono condivise
anche dall’articolista
Mirco Elena quando
scrive: «Gli effetti positivi
o negativi [derivati
dalla modeizzazione in
Cina] ricadranno direttamente
o indirettamente
sul resto del pianeta».
Ma la Cina non si fermerà
sulla strada della
«modeizzazione», se
non lo farà anche l’occidente,
che finora ha battuto
la pista dell’«usa,
getta e inquina». Dobbiamo
rivedere tutti i
modelli di sviluppo.
(NDR: l’ingegnere Silvia
Battaglia cura «Una sola
madre terra», rubrica di
Missioni Consolata sui
problemi dell’ambiente).
Luca Poitre