SE NON AVESSE DETTO «GUAI A VOI, RICCHI!»…
Caro direttore, da un suo editoriale apprendo che,
ogni anno, 40 milioni di persone muoiono di fame,
mentre tante vacche europee ricevono… un sussidio
giornaliero di 2,20 euro. Che vergogna!
La parola di Dio interpella tutti i credenti. La fede
deve mettere in discussione anche le nostre scelte economiche,
come pure l’uso dei beni personali e comunitari.
Nel vangelo Gesù dichiara: «Chi non rinuncia
a tutti i suoi averi non può essere mio discepolo»
(Lc 14, 33).
Ho letto un libro che illustra «la chiamata dei cristiani
alla povertà». È il libro di CARLO MIGLIETTA, CONDIVIDERE
PER AMORE, Gribaudi, Milano 2003.
L’autore riporta anche la testimonianza di Arturo
Paoli, «piccolo fratello» per anni fra i poveri dell’America
Latina. Il missionario, riflettendo sull’impatto
che Gesù ebbe nell’uditorio con il suo «guai a voi,
ricchi!», pone un’inquietante domanda: «Chi è stato
messo al bando della società israelita, chi è stato crocifisso:
il Cristo delle beatitudini o il Gesù delle maledizioni?
Se Gesù avesse detto solamente “beati voi
poveri!” e non avesse aggiunto “guai a voi, ricchi!”,
sarebbe stato messo in croce?» (Ivi, pag. 86).
Il libro è in sintonia con gli ideali di Missioni Consolata.
È dedicato a padre Silvano Sabatini, vostro
missionario fra gli indios di Roraima (Brasile).
Caro direttore, «Condividere per amore» merita una
bella presentazione.
Una bella presentazione? Certamente, ed è la sua,
signor Agostino. Noi aggiungiamo che Carlo Miglietta,
medico, padre di famiglia e biblista, ha scritto pure:
«L’evangelo del matrimonio. Le radici bibliche della
spiritualità matrimoniale», «Perché il dolore? La risposta
della Bibbia», «La famiglia secondo la Bibbia.
I fondamenti della vita
matrimoniale». Volumi
tutti editi da Gribaudi.
«Condividere con amore» è
reperibile anche presso la
LIBRERIA «MISSIONI CONSOLATA», Via Cialdini 2/a –
10138 Torino;
tel/fax 011 447 66 95;
e-mail: libmisco@tin.it
Il dottor Miglietta cede i
proventi, derivati dai diritti
di autore, in favore degli
indios di Roraima.
AGOSTINO BERNARDI