Gentile direttore,
porto a conoscenza, quale
figlia del dott./prof. Antonio
Polito, cui è indirizzata
Missioni Consolata, che
mio papà ci ha lasciati per
sempre.
Egli era particolarmente
grato ai missionari della
Consolata, poiché essi riuscirono
a fornire notizie esatte
sul fratello maggiore
(papà era il più piccolo di
sette fratelli), anch’egli
medico durante la guerra
d’Africa: era volontario,
ma presso gli inglesi.
Orbene la mamma del
medico in guerra, non ricevendo
più notizie, si rivolse
al vostro Istituto che
la tranquillizzò, dopo aver
avuto notizie dai missionari
che erano in Africa.
Noi desideriamo, in memoria
di papà e per nostro
sommo piacere, continuare
a ricevere Missioni
Consolata.
Grazie di cuore. Ma il
vostro «sommo piacere»
non è un po’ eccessivo?
Luisa De Meo Polito