Cari amici,
siete messi male davvero
se date gli editoriali a
GIULIETTO CHIESA e, soprattutto,
se condividete il
suo pessimismo cosmico,
al cui cospetto Giacomino
Leopardi fa la parte della
D’Eusanio. Se vedessi il
mondo come lui (e forse
anche voi), non esiterei
un minuto a buttarmi giù
dal muraglione.
Ma non ho alcuna voglia
di fare l’esegesi di
questo ennesimo «Ai lettori» (forse è meglio intitolarlo
«AI DISPERATI»).
Ho constatato da tempo
l’inutilità delle parole,
quando e con chi non ha
orecchie per sentire né occhi
per vedere: con chi
viaggia imperterrito dentro
le sue bolle di sapone
di gomma. Finirei per ripetere
cose già dette. Non
c’è che lasciarvi ribollire
nelle vostre acque, aspettando
con santa pazienza
che vi passi.
Non v’accorgete che le
nostre città sono piene di
gente perbene, di volontariato,
di interessati alla
cultura, di gente che sorride
e si saluta? Gente che
compie quotidianamente
milioni di gesti di buona
educazione e generosità,
gente che lavora come meglio
sa, gente che non ruba
e non s’approfitta, gente
addirittura che miracolosamente
sa conservare
autonomia di pensiero.
In larga maggioranza gli
italiani l’hanno dimostrato
nella primavera del
2001, quando, nonostante
IL TERRORISMO PSICO-CATODICO
di Enzo Biagi,
Santoro, Benigni, Montanelli,
Luttazzi e Travaglio,
riuscirono ugualmente a
votare come gli pare.
Fate una «tragedia greca» perché ha perso il centrosinistra
e ha vinto il
centrodestra? Perché nel
mondo c’è qualcuno che
le suona ben bene ai fanatici
dell’islam antioccidentale
(che pure li ha riempiti
di denaro)?
Passi per Giulietto
Chiesa (POVERINO), che
non s’è ancora riavuto dal
crollo di mamma Urss (se
non sbaglio è in cima alla
lista Mitrokin), ma voi!
Passerà, passerà. Tra
100 anni il mondo ci sarà
ancora, ed anche il capitalismo,
l’occidente e gli
Stati Uniti d’America (anche
l’Italia e l’Europa).
Molto probabilmente non
ci saranno più redattori
confusi e disperati come
adesso, e la rivista delle
missioni della Consolata
sarà tornata alle origini di
100 anni fa, riappacificandosi
coi suoi fondatori…
Vedo, a pagina 9 (Missioni
Consolata, febbraio
2003), un mirabile esempio
della vostra confusione:
non vi vergognate di riconoscervi
nel comunismo,
se esso smaschera le
cause della miseria. Peccato
che proprio esso sia stato
il maggior produttore di
morte nella storia (90 milioni
di assassinati in meno
di 70 anni), ma soprattutto
un formidabile produttore
di miseria, come
dimostrano mezza Europa
e molte parti del mondo.
La miseria sparirà quando
i paesi poveri riusciranno
a rimuovere gli ostacoli
(culturali, tribali, politici)
ed avere uno sviluppo economico
improntato alla libera
iniziativa privata
(detto anche capitalismo).
Lasciate stare il papa,
che il comunismo l’ha demolito,
senza salvae una
virgola. Non giocate
con le parole! Abbiate il
coraggio dei vostri sentimenti!
Post scriptum
Una sola cosa non sopporto:
il sentire ripetere a
pappagallo «noi ricchi e
sazi». Ricchi chi? Io, mia
moglie e due figlioletti viviamo
con circa 2 mila euro
al mese, e come noi la
maggioranza della gente.
Ricchi chi? Forse i giornalisti
come Giulietto Chiesa
o i professori delle università
o i bonzi parassiti
della pubblica amministrazione.
Per favore! Rimettete
i piedi per terra.
«Guai a voi ricchi, perché
avete già la vostra ricompensa!
Guai a voi
che ora siete sazi, perché
un giorno avrete fame!»
(Lc 6, 24-25).
A chi si riferisce Gesù?
Certamente agli epuloni
che nuotano nell’abbondanza,
ma anche a chi è
ricco di orgoglio, a chi è
certo di essere nel giusto,
a chi magari «le suona
ben bene»: a parole e a
fatti.
Luigi Fressoia