Cari amici,
la frase di san Paolo «ho
combattuto la buona battaglia
e ho conservato la
fede» è importante e sintomatica
per chi, come me
(da 30 anni in Brasile),
sente la necessità di fare
delle verifiche sulla propria
esistenza…
Tuttavia la vittoria di
Lula, nelle elezioni presidenziali,
mi ha procurato
momenti di gioia quasi adolescenziale.
Mi sono
commosso varie volte, alla
televisione e nelle conversazioni
con la gente, nel
vedere e rivedere alcune
immagini, nel ricordare e
progettare qualcosa che
sembrava ormai scomparso
dall’orizzonte collettivo.
Valeu a espera! (è valsa
la pena sperare).
Non saranno le solidali
e realistiche battute, quali
«speriamo che lo lascino
governare e non solo regnare
», a toglierci la gioia
profonda, come pure la
consapevolezza dei limiti
del nuovo presidente del
Brasile…
In «Tocca a Lula!» (editoriale
di gennaio) anche
noi abbiamo salutato con
piacere la vittoria di Lula,
dopo tre tentativi andati a
vuoto. Tra i primi atti del
nuovo presidente: i soldi
per i nuovi caccia militari
«dirottati» sul cibo . Chi
ben inizia…
p. Luciano Beardi