«Storielle» benvenute

Caro direttore,
innanzitutto mi congratulo
per la sua ottima conduzione
professionale di
Missioni Consolata. Senza
entrare in lunghi dettagli,
ritengo che i contenuti espressi,
la presentazione
fotografica, l’impaginatura
e tutto il resto facciano
della rivista una pubblicazione
di «classe».
Abbiamo un legame comune
con «la Consolata»,
che si perde nel passato,
ma che si rifiuta di sparire
dalla mente e dal cuore,
nonostante il passare del
tempo.
Senza alcuna pretesa,
continuerò a mandarle
qualche «storiella» dal
Kenya. La lunga permanenza
nel paese mi ha
messo in contatto con
quasi tutti gli strati della
società kenyana: dai ban-
diti somali (shifta) negli
anni ’60, sulla rotta Isiolo-
Marsabit, ai personaggi
attuali che hanno raggiunto
i gradini più alti della
scala politica. Gli aneddoti
sono una legione.
Tuttavia la «nostra» rivista
è diventata internazionale
e bisogna giustamente
dare spazio a tutti.

Le sue storielle, signor
Giorgio, non sono affatto
tali, ma tessere di un
complesso mosaico. Ben
vengano dunque! E controlli
quanto abbiamo riportato
a pagina 28-30.

Giorgio Ferro