Caro direttore,
sapendoti sensibile ai temi
russi ti comunico una notizia
allarmante. È possibile
farla arrivare anche ai lettori
di Missioni Consolata?
Padre Stefano Caprio,
un sacerdote legato alla
fondazione Russia Cristiana,
da 12 anni in Russia, si
è visto stracciare il visto e
rifiutare il permesso di
rientrare nel paese.
Viene da pensare che il
fatto sia da ricondurre al
recente conflitto tra il Patriarcato
ortodosso di Mosca
e la Santa Sede circa la
creazione di diocesi cattoliche
in territorio russo.
Possibile che la Chiesa ortodossa
ricorra a metodi
stalinisti pur di sbarazzarsi
di sacerdoti cattolici intraprendenti?
Padre Stefano,
infatti, ha ricostruito due
chiese (di cui è parroco), è
attivo presso la Caritas locale
e insegna in due università.
Il trattamento subìto
mostra in quale conto siano
tenute le libertà della
persona presso il governo
di Putin. Che fastidio vedere
i baci e gli abbracci
che gli riservano i governanti
dell’occidente!
I rapporti tra la Santa
Sede e il Patriarcato ordosso
di Mosca non sono
mai stati facili: oggi meno
che mai. E, di fronte ai diritti
umani, la Realpolitik
è talora spregiudicata.
Biancamaria Balestra