Il 2001 ha portato con sé un terribile bagaglio di violenza
e disprezzo verso l’uomo e verso Dio. È stato l’anno
dell’attacco alle Torri Gemelle, della campagna militare in
Afghanistan, delle violenze fondamentaliste in Pakistan,
Nigeria, Indonesia, India. I faeticanti messaggi di Bin Laden, che assaporavano come un gioco la distruzione dell’altro, rischiano di essere l’immagine dominante di questo inizio di millennio…
La lista dei martiri cattolici che presentiamo va controcorrente. Per motivi contingenti non abbiamo aggiunto ad essa i 16 protestanti uccisi a Bahawalpur (Pakistan), le
centinaia di uccisi a Jos e Kano in Nigeria, i trucidati nelle Molucche o nelle città palestinesi. La lista è sempre stilata per difetto. I 33 nomi che riportiamo sono i rappresentanti di un lungo esercito dell’Agnello, che in tutto il mondo sono pronti a dare la vita per il loro Signore e per gli uomini.
I mesi trascorsi (con le rovine fumanti di «Ground Zero
») ci hanno messo sotto gli occhi la capacità dell’uomo
di uccidere sé e gli altri, magari in nome di Dio. I 33 che
presentiamo (sacerdoti, suore, seminaristi e laici) sono invece morti in nome di Dio, ma per donare la vita. Erano
andati in missione per predicare il vangelo, edificare comunità, aiutare giovani, difendere i diritti umani. Il loro slancio d’amore è stato apparentemente stroncato. La maggior parte di loro sono morti proprio a causa del fondamentalismo religioso o etnico.
Alcuni di loro sono morti per «cause banali»: rapina,
furto. Ma spesso l’apparenza nasconde motivi più profondi.
Per esempio: suor Barbara Ann Ford, americana, lavorava
in difesa degli indios ed era stata stretta collaboratrice
di Juan Gerardi, vescovo guatemalteco assassinato
3 anni fa; padre Ettore Cunial, italiano, cercava di strappare i giovani alla mafia albanese, per salvarli dal commercio di droga e organi. Anche questo è un fatto che segna una tendenza.
Fino a 10-15 anni fa i missionari erano amati per essere
i rappresentanti di valori spirituali. Oggi si vede in essi
solo prede inermi, facili da colpire, perché (si sa) non
portano armi e non rispondono con la vendetta.
In tutto il mondo, anche in Irlanda o negli Stati Uniti, vi
è un oscuramento dell’orizzonte spirituale, una crescita di
materialismo che vede le persone come oggetti da spogliare,
strumenti di possesso.
I l fondamentalismo religioso e il fondamentalismo del
possesso sono le cause profonde del martirologio di
quest’anno. A differenza della morte di un giornalista, un
capo di stato o un terrorista, l’uccisione di questi martiri
non suscita scalpore. Ma essi sono come l’humus della
terra: non lo si nota, ma rende fecondo il campo per nuove
semine e raccolti.
La loro cocciutaggine, nel voler vivere e morire per amore
di Gesù fra le piaghe del pianeta, sostiene la speranza
anche per il 2002.
Questi martiri sono il segno che l’amore è possibile e
che la terra appartiene a Cristo, non alla violenza e al terrore.
MARTIROLOGIO DELL’ANNO 2001
1. Sr. Dionitia Mary (indiana) India – 21/1
2. P. Pietro De Franceschi (italiano) Mozambico -1/2
3. P. Tom Manjaly (indiano) India – 2/2
4. P. Nazareno Lanciotti (italiano) Brasile – 21/2
5. P. Jan Franzkevic (polacco) Siberia – 15/4
6. Sr. Barbara Ann Ford (Usa) Guatemala – 5/5
7. P. Raymond M. Gamach (canadese) Perù – 7/5
8. P. Raphael Paliakara (indiano) India -15/5
9. P. Andreas Kindo (indiano) India -15/5
10. Sem. Joseph Shinu (indiano) India – 15/5
11. P. Henryk Dejneka (polacco) Camerun – 17/5
12. Sr. Claire (burundese) Burundi – 11/6
13. P. Leonardo Alzate (colombiano) Colombia – 14/6
14. P. Martin Royackers (canadese) Giamaica – 21/6
15. P. Fabian Thom (australiano) Papua NG -16/8
16. P. Galeano Buitrago (colombiano) Colombia – 27/8
17. P. Emil Jouret (belga) R.D.Congo – 28/8
18. P. Rufus Halley (irlandese) Filippine – 29/8
19. P. Héctor Fabio Vélez (colombiano) Colombia – 2/9
20. P. John Baptist Crasta (indiano) India – 6/9
21. Vol. Giuliano Berizzi (italiano) Rwanda – 6/10
22. P. Ettore Cunial (italiano) Albania – 8/10
23. P. Eesto Martearena (argentino) Argentina – 8/10
24. P. Gopal (indiano) India – 12/10
25. P. Celestino Digiovambattista (ital.) Burkina F. – 13/10
26. Sr. Lita Castillo (peruviana) Cile – 29/10
27. P. Simeon Coly (senegalese) Senegal – 7/11
28. P. Hubert Hofmans (olandese) Papua N. G. – 23/11
29. P. Peter Obore(sudanese) Uganda – 24/11
30. Sarita Toppo (indiano) India – 28/11
31. P. Michele D’Annucci (italiano) Sudafrica – 8/12
32. P. Michael Mac (Usa) USA – 8/12
33. Sr. Philomena Lyons (irlandese) Irlanda – 15/12
(Fonte: «Fides»)
Beardo Cervellera