Il 10 giugno il cardinale Angelo Sodano ha inaugurato la grande mostra multimediale missionaria.
Ai pellegrini che giungono a Roma per il Giubileo
è offerta una suggestiva panoramica sull’opera
di evangelizzazione della chiesa e uno stimolo
per continuare la missione di Cristo nel mondo d’oggi.
A llestita presso l’abbazia delle Tre Fontane, luogo del martirio di s. Paolo, l’Expo Missio 2000 racconta, in un percorso realizzato con mezzi multimediali, i fondamentali dinamismi della missione: ricerca di Dio, incontro con Cristo e missione in mezzo agli uomini. È quindi un coinvolgente itinerario di spiritualità, che sollecita il visitatore a compiere un suo personale cammino missionario e suscita in lui una domanda, oltre a fornire una risposta, sul significato della missione universale di Cristo e dei cristiani, come dono, appello e mistero. In un luogo di altissima spiritualità, qual è l’abbazia, ai visitatori è offerta una serie di suggestioni e contenuti lungo un itinerario in cui storia, geografia, antropologia, ispirazione artistica, riflessione teologica e soprattutto fatica missionaria di uomini e donne, consacrati per tutta la vita all’evangelizzazione dei popoli s’intrecciano, si spiegano e si completano a vicenda.
LA RICERCA
Expo accompagna i visitatori lungo tre passaggi fondamentali. Il primo, all’aperto, immette gradualmente nel fluire continuo della storia umana, con le sue bellezze e tragedie, slanci di carità, giustizia, solidarietà e ingiustizie. Un’umanità contrassegnata comunque da un impulso comune a tutti i popoli: la ricerca di Dio. Quest’ansia istintiva della trascendenza si manifesta nella grande varietà di religioni e fedi, riti e simboli, e nel mistero dei libri sacri su cui molte religioni si fondano.
L’idea centrale di questa prima parte dell’esposizione è che il primo missionario è Dio stesso: tutto parte da lui e dal suo amore per l’uomo, a cominciare dalla creazione, per continuare in un dialogo ininterrotto con ogni singola persona e con ogni popolo, cultura e religione, nonostante peccati, errori, tradimenti.
L’INCONTRO
Il secondo passaggio conduce a incontrare la risposta di Dio a questa ricerca, secondo la fede cristiana: Gesù di Nazaret. Il suo volto è il volto di Dio. All’interno della chiesa abbaziale, viene proposto un intenso momento di meditazione intitolato «dal volto ai volti»: una sacra evocazione dell’immagine di Cristo così com’è stata accolta, vissuta e rappresentata nelle culture del mondo. Essa consiste nella proiezione di gigantesche immagini integrate da testi, musiche, effetti di luce. Le icone sono tratte da opere d’arte cristiana di Africa, America, Asia, Europa e Oceania, ed evocano aspetti e momenti diversi della figura di Gesù: bambino, amico, maestro, giornioso, sofferente, glorioso.
Il fascino della rappresentazione è accentuato dal movimento lento e continuo delle immagini della vita di Gesù, che si dilatano sull’enorme schermo e percorrono i diversi piani della chiesa, disegnandovi un cangiante e fascinoso affresco virtuale.
All’uscita dalla basilica, i pellegrini sono invitati a entrare nella chiesa dedicata al martirio di s. Paolo per un momento di silenzio e preghiera. Questa sosta nel luogo del martirio dell’apostolo delle genti, il primo, grande testimone-missionario della fede cristiana, è un invito a riflettere su cosa comporta annunciare Cristo e il suo vangelo: il rischio sempre presente del martirio, del dover sacrificare la vita per testimoniare in prima persona l’amore ai fratelli.
LA MISSIONE
Il terzo passaggio dell’esposizione vuole essere un percorso nella storia e nelle realtà e forme attuali della missione. S’inizia con l’annuncio: in una specie di «giardino missionario» vengono presentate le tappe fondamentali di 20 secoli di evangelizzazione, insieme a una schiera di volti noti o sconosciuti di missionari, fino a quelli che operano oggi in tutto il mondo.
Entrando nel contesto attuale della missione, il visitatore è invitato a una partecipazione non solo ideale e di principio, ma gli viene offerta l’occasione di un gesto concreto di solidarietà con i poveri: egli può partecipare a comporre un gigantesco puzzle (4×20 metri), acquistando una o più tessere e contribuendo così a realizzare alcuni progetti di cooperazione internazionale in varie parti del globo.
Di fronte al grande puzzle sono allineate una serie di tende, alternate a grandi tele che, in più lingue, sintetizzano i grandi bisogni delle popolazioni con le quali i missionari condividono la loro vita: armonia, vangelo, pace, acqua, cibo, salute, scuola. Ci sono le tende degli istituti missionari, che cambieranno periodicamente. C’è la tenda della giustizia e pace, in cui il visitatore può firmare, su un rotolo di carta di tre quintali, e aderire alla campagna per la remissione del debito estero dei paesi più poveri.
Nella tenda della vocazione, attraverso l’interpretazione in chiave missionaria delle beatitudini evangeliche, i pellegrini possono scoprire il fascino della chiamata che Dio rivolge a uomini e donne di ogni continente, perché siano partecipi della missione di Cristo con tutta la loro persona e per tutta la vita.
Nella tenda del dialogo interreligioso, una mostra audiovisiva illustra l’impegnativo cammino che porta gli uomini di religioni diverse a incontrarsi nel rispetto reciproco e collaborazione, operando insieme per il bene. Un’atmosfera carica di luce e di pace invita a pregare in dialogo con altre esperienze religiose.
Al termine del percorso le tende dell’ascolto e dell’incontro: i pellegrini possono ascoltare dalla voce dei missionari le loro esperienze, per comprenderne meglio fatiche e speranze e rimanere contagiati dalla loro fede ed entusiasmo.
Beppe del Colle