Da 20 secoli le strade del mondo risuonano sotto il passo dei messaggeri del Vangelo, da quando Cristo Gesù, primo missionario del Padre, ha comandato ai suoi apostoli di «andare ad evangelizzare tutte le nazioni» e di «essere testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria, fino agli estremi confini della terra».
Erano 12. Hanno avviato una storia infinita, che ha visto poi la cooperazione di una schiera incalcolabile di uomini e donne che hanno preso sul serio il mandato del Maestro. Una storia ingigantita di secolo in secolo e mai interrotta, più vivace e ricca di eventi in alcuni periodi privilegiati, spesso con accenti di epopea commovente e drammatica. Essa si prolunga fino ai nostri giorni, con i numerosi martiri che ogni anno testimoniano col sangue la loro fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Ma è una storia poco conosciuta e di cui i cattolici stessi sono ben lontani da misurare l’ampiezza.
«S andali nel vento», che presentiamo, offre una visione panoramica sui 20 secoli di evangelizzazione, insieme a una galleria di ritratti di alcuni grandi missionari che, in tutte le epoche, hanno scritto le pagine più belle degli annali della missione, vergate con sudore, lacrime e sangue.
Questo numero speciale di Missioni Consolata si inserisce perfettamente negli scopi e significati del grande Giubileo che stiamo celebrando, in cui tutte le Chiese particolari sono chiamate a fare memoria dei loro martiri. «Non sia dimenticata la loro testimonianza – ammonisce Giovanni Paolo II nella bolla d’indizione dell’evento ecclesiale -. La Chiesa in ogni parte della terra dovrà restare ancorata alla loro testimonianza e difendere gelosamente la loro memoria».
Sono certo che il lettore troverà in queste pagine uno stimolo per approfondire le radici della propria fede e, soprattutto, per varcare la soglia del terzo millennio con rinnovato ardore missionario. Anche questo rientra negli scopi del Giubileo del 2000, definito dal Santo Padre «un nuovo periodo di grazia e di missione», in cui tutta la Chiesa è chiamata a rafforzare la «coscienza del proprio mistero e del compito apostolico affidatole dal suo Signore» e a rinnovare «l’impegno missionario dinanzi alle odiee esigenze dell’evangelizzazione».
A nche se l’annuncio del Vangelo, sotto l’aspetto geografico, ha raggiunto gli estremi confini della terra, l’avventura della missione non è affatto finita. Anzi, siamo ancora agli inizi, come sottolinea il Sommo Pontefice nell’enciclica Redemptoris missio. Più della metà del genere umano attende ancora il dono della fede, con tutti i suoi tesori di dignità e frateità, di giustizia e amore.
La fede è un bene da condividere. Più è condivisa e più si rafforza. È una storia infinita, di cui il discepolo di Cristo è chiamato ad essere protagonista.
Non mi rimane, pertanto, che esprimere il voto che il Giubileo del 2000 rinnovi l’impegno missionario di tutti i credenti.
Città del Vaticano, 25 marzo 2000
Angelo Sodano