La memoria corta degli italiani

«Balie italiane, colf immigrate»: questo è il titolo di un’interessante mostra fotografica itinerante allestita dal Centro interculturale del comune di Torino. Da alcuni anni esso ha avviato, attraverso il Centro di documentazione permanente sull’emigrazione «Emigrare e immigrare», una meritoria riflessione su tutte le tematiche legate ai fenomeni emigratori e immigratori.
La mostra rappresenta una sorta di «finestra» sui recenti flussi migratori verso l’Europa, ma anche sull’emigrazione italiana all’estero (Stati Uniti, Belgio e Uruguay), realizzata attraverso l’esposizione di pannelli con foto e didascalie che, a specchio, ritraggono immagini di nostri connazionali ai primi decenni del Novecento e degli attuali immigrati provenienti da ogni parte del mondo. Volti che portano dipinta la stessa fatica, la stessa speranza e voglia di costruire, ma che rappresentano momenti tra loro lontani decine e decine d’anni. Colf immigrate, quelle che entrano nelle nostre case benestanti, e balie italiane, quelle che, ancora bambine, lasciavano i nostri villaggi di campagna, al nord come al sud, per recarsi all’estero a guadagnare quei pochi soldi con cui mantenere se stesse e la famiglia. E ancora, navi affollate di nostri bisnonni che, malnutriti e malvestiti, lasciavano l’Italia nella speranza d’un avvenire migliore; migranti nostrani che popolavano fatiscenti abitazioni negli Stati Uniti; oppure bambini dai volti sporchi e tristi; lavoratori in biote malsane.
Immagini dimenticate, memoria di un passato di duro lavoro, nonché di sofferenze e umiliazioni, che ognuno di noi dovrebbe rispolverare quando, tentato dall’intolleranza e dal pregiudizio, s’appresta a inveire contro l’immigrato della porta accanto.

Tra gli altri laboratori, allestiti in alcune sale del Centro, ricordiamo: «Porta aperta sul Maghreb», un’ambientazione araba-beduina accoglie percorsi di conoscenza sul Maghreb nei suoi aspetti geopolitici, culturali, religiosi e antropologici, utili anche a fornire chiavi di lettura delle comunità islamiche immigrate; «I diritti umani», un percorso di educazione alla legalità, alla cittadinanza, alla lotta contro le discriminazioni; «Economia e globalizzazione», gli squilibri nord-sud del mondo, la globalizzazione e la possibilità di sviluppo sostenibile; «Le minoranze storiche a Torino», la storia, le tradizioni e la cultura di comunità vicine, ma spesso sconosciute: ebrei, rom e valdesi; «Viaggio nelle letterature del mondo», un percorso tra le parole degli scrittori per scoprire paesi e culture.
Attivo dal 1996 quale luogo di confronto e scambio culturale, il Centro si pone l’obiettivo di valorizzare le realtà di gruppi e associazioni presenti a Torino, attraverso la disponibilità di spazi per incontri, l’accesso gratuito ai corsi di formazione, l’informazione sulle iniziative, la rivista trimestrale «Identità/Differenza», e mediante progetti tra vari soggetti istituzionali e non.
Inoltre, in collaborazione con altre realtà locali, organizza, ogni anno, in autunno, la manifestazione «Identità e differenza» che, per una quindicina di giorni, offre alla città la possibilità di confrontarsi su tematiche interculturali.

Dal sito web del Comune di Torino si può accedere a uno spazio dedicato all’intercultura, dove, oltre a una bibliografia e a un glossario appositamente redatti, saranno disponibili approfondimenti su temi legati alle problematiche sociali, al mondo della scuola, ai diritti umani, all’economia, alle religioni, all’immigrazione, alla storia delle minoranze, links con siti inteazionali e un forum interattivo per condividere osservazioni e domande.

A.L.

Per ulteriori informazioni:
Centro Interculturale del Comune di Torino
via Frattini, 11
Torino
Coordinatrice: dott.ssa Paola Giani
tel. 011.4429700
www.comune.torino.it/infocultura/intercultura
E-mail: centroic@comune.torino.it

Angela Lano

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