Disastri che interpellano
Cari missionari,
il vostro giornale porta il mondo tra le pareti domestiche. Nel numero di gennaio mi ha colpito moltissimo il servizio sulla città russa di Severodvinsk. Sono stata recentemente in Bielorussia (per conoscere la famiglia del bambino che ogni luglio ospitiamo in casa): quindi sento in modo assai coinvolgente i problemi dell’ex Urss.
Il viaggio mi ha fatto toccare i problemi del popolo e soprattutto dei bambini, che sono quelli più bisognosi di attenzioni: essi saranno gli uomini di domani che goveeranno questo vasto paese, oggi alle prese con freddo, fame e corruzione.
È urgente promuovere la consapevolezza dei disastri umani e ambientali, per smuovere le coscienze intorpidite dal troppo benessere. Altrimenti non sarebbe possibile dirci cristiani.
La lettera si riferisce ad un articolo di E. Knight, nostro collaboratore, che descrive la vita di bambini sordomuti, idrocefali, dementi… vittime della «maledizione nucleare».
C. R.