Spettabile redazione,
dopo aver letto l’articolo «Fede e opere» (Missioni Consolata, gennaio 2000), ho anche voluto conoscere il giudizio dei protestanti.
Ecco: per loro la giustificazione, ricevuta senza meriti umani, è il nocciolo centrale, non un dogma tra altri. Sicché, sul loro versante, hanno ogni ragione per un concetto limpido, espresso chiaramente.
Invece, nella Dichiarazione congiunta dei cattolici e luterani dell’ottobre scorso, fu firmato un consenso che non significa «accordo». Si accusa il testo di ambiguità. Conclusione (loro): persiste inconciliabilità con la posizione cattolica e con un cattolico che continui a chiamarsi tale (cfr. Il consenso cattolico-luterano sulla dottrina della giustificazione, a cura di F. Ferrario e P. Ricca).
Io sono un po’ d’accordo.
Pertanto l’unico piano di unificazione, anche con i luterani, resta la carità. Questa sì al 100%.
«Al di sopra di tutto ci sia la carità – scrive san Paolo -, perché solo la carità ci tiene perfettamente uniti» (Col 3, 14).
Tuttavia la Dichiarazione congiunta ha il suo valore. Altrimenti, firmandola, sia i cattolici sia i luterani sarebbero stati ipocriti.
Mario Rizzonelli