Ci sono pure altri

Caro direttore,
sono un abbonato alla sua rivista e sono anche un volontario che, da oltre 20 anni, dedico le mie ferie in campi di lavoro in Kenya.
Su Missioni Consolata di gennaio c’è un bellissimo articolo sulla casa per ragazzi di strada di Kahawa (Kenya). Essendo al corrente di questa iniziativa e conoscendo alcuni amici che lavorano tutto l’anno per Kahawa facendo pantaloncini, magliette, ecc. e spedendo anche container, ho notato che, nell’articolo, non si fa alcun cenno né a questa attività né ad un missionario (non spetta a me fare nomi). Questi, dopo aver terminato il suo lavoro in un altro luogo, dedica il restante tempo libero (compresa la domenica) alla famiglia dei ragazzi di Kahawa.
Forse il padre, quale servo del Signore, preferisce l’anonimato. Però mi pare giusto un accenno anche a lui, come pure al gruppo che lavora in silenzio per quei bambini.

Giusto. Quando padre Benedetto Bellesi (autore dell’articolo sui ragazzi di strada) visitò Kahawa, l’esperienza era ancora agli inizi e non ha potuto raccogliere tutte le informazioni… Ebbene: il missionario è Angelo Riboli, il gruppo si chiama «Gli amici di Wamba», senza scordare «Insieme si può», Resurrection Garden e altri amici.

Sergio Provasi

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